Oggi sono andato a donare il sangue. Una cosa che spero farai anche tu, un giorno. Nel posto in cui si fanno le donazioni c’è da sempre questa donnina anziana. A fare i buchi è bravissima, non senti nulla. Legge la mia scheda e dice sempre “Ah, zero negativo, bene, bene, bene” (lo zero negativo è il sangue più prezioso). Oggi le ho detto “Ho fatto tre figli, tutti zero negativo”, lei mi ha guardato un poco triste, dicendomi “Peccato che non potrò bucarli io”.
Allora le ho detto che tua sorella di anni ne ha undici, e che quindi fra sette anni sarà donatrice anche lei, non manca poi molto, ho aggiunto. “Lei è molto gentile”, mi ha detto.
La vita è una corsa, meglio spenderla in qualcosa di utile, per esempio donando il sangue. Do ut des. Ricordi?
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L’anno del Miracolo – 11 settembre
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L’anno del Miracolo – 10 settembre
Certe volte ti immagino adulto che leggi questi miei pensieri. In verità, prima di tutto mi chiedo se mai li leggerai, visto che non è scontato. Magari finiremo per scontrarci. Magari risulterò ai tuoi occhi insopportabile, magari l’idea di leggere qualcosa scritto da tuo padre invece ti stuzzicherà. Magari dirai “Vediamo cosa pensava il mio vecchio” oppure “Ah! Ma allora avevamo gli stessi pensieri!”.
Vedi questo libro come un regalo che puoi anche scegliere di non aprire. L’unica garanzia che posso darti è che quanto scritto sinora e quanto scriverò poi è vero. Come quando dico che il mondo insieme a te è più bello o come quando dico che io, senza te, non so più stare. -
L’anno del Miracolo – 09 settembre
Il compleanno della nonna, ossia mia mamma. Punto fermo di un universo che gira. Come sono sicuro lo sarà tua mamma per te. Più diventerai grande e più saranno le volte che ti farà arrabbiare, le volte che non condividerai quello che fa o dice, fin quando uscirai di casa per vivere la tua vita. Solo una cosa: non dimenticare mai di quando avevi la febbre e lei era lì, di quando cadevi e lei ti tirava su, di quando piangevi e lei ti consolava. Se esiste un amore perfetto e puro è quello che tua madre ha per te. Ricordalo sempre.
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L’anno del Miracolo – 08 settembre
Il metodo funziona! So che probabilmente un giorno di applicazione è troppo presto per giudicare, ma da quando abbiamo messo all’opera lo spregevole metodo “senza cuore” sembra tu riesca ad addormentarti con più facilità.
Uno dice, che ci vuole? Ascolta me, chi dice così non ha mai sentito un neonato disperarsi. Come ci stiamo riuscendo noi? In particolare io? Beh, mi vergogno un po’ a dirtelo ma… Chiudo la porta, facendo finta di non sentire.
Che vile… -
L’anno del Miracolo – 07 settembre
Tempo di sperimentazioni. Visto che farti dormire è sempre più complicato, abbiamo deciso di cambiare metodo. In poche parole si tratta di un approccio meno morbido. Ti si mette giù nel tuo lettino dopo tutti i sacri crismi (baci, coccole e chi più ne ha) e se inizi a piangere non ti si tira su.
Visto che la situazione stava degenerando (e mamma stava un po’ impazzendo) abbiamo optato per questa nuova modalità. Piangi ancora, è vero, ma dopo non molto smetti.
Quanto dura il “non molto”? Dipende. -
L’anno del Miracolo – 06 settembre
Capisci che tua figlia sta diventando grande quando, senza che nessuno lo ha deciso o stabilito, lei ha voce in capitolo.
Stamattina avevo in mano una maglia ed un pantalone. Vado dalla mamma e le chiedo “Come stanno?” e lei mi risponde “Chiedi a tua figlia”. Ok, era impegnata a cambiarti, ok, io di moda non ho mai capito nulla, ma il fatto rimane: tua sorella ha deciso come mi dovevo vestire oggi.
Incredibile eh?
Tanto per chiarire: l’abbinamento che avevo scelto era, ovviamente, sbagliato. -
L’anno del Miracolo – 05 settembre
A confermare il fatto che tu, come penso tutti i bambini del mondo, certe volte sei incomprensibile, questa sera sei stato un angelo. Avvicinandosi l’ora di cena mi aspettavo le solite strilla, l’impossibilità di stare più di due minuti nello stesso posto. Cosa è successo? Niente di tutto questo. Semplicemente te ne sei stato buono buono e ci hai lasciato mangiare con calma.
A questo punto vuoi sapere cosa ho capito di te sinora? Ho capito come il fatto che sei mio figlio, a prescindere da come sarai, mi basterà per tutta la vita. -
L’anno del Miracolo – 04 settembre
Incredibile! Fattelo raccontare da mamma un giorno. Quando in questi giorni hai avuto i tuoi attimi di pazzia (ossia senza un’apparente ragione piangi incessantemente) mamma ti teneva in braccio e se tossiva tu ti calmavi.
Chiaramente la prima volta è stato per caso, poi invece si è rivelato sistematico. Tu rogni, lei tossisce, tu ti calmi. E’ la palese dimostrazione che, per quanto abbiamo acquisito esperienza, tu rimani la scheggia che muove il mare piatto della vita che vorremmo. -
L’anno del Miracolo – 03 settembre
La puoi girare come ti pare. Potranno raccontarti che esistono famiglie allargate, doppi padri, doppie madri, provette, uteri in affitto, ma per fare un bambino bisogna essere un uomo ed una donna, e fare l’amore. Uno pensa all’atto sessuale, alla lussuria. Non posso dirti che qualche volta sia così, ma per fare un figlio bisogna far l’Amore.
L’averti messo al mondo è l’incarnazione di quanto io amo tua mamma. Agire con amore e per l’amore non è mai un errore. Anche se la comodità suggerirebbe di fare altro. Ma con te l’amore ci ha chiamati, e noi abbiamo risposto. -
L’anno del Miracolo – 02 settembre
Mamma che disastro figlio mio… Questa sera la mamma è uscita e dovevo “curarti”. Non so come o perché, ma ho avuto da subito la sensazione che qualcosa non andasse. Risultato? Hai pianto. Un’ora. Un disastro. Senza pace. Non ci sono state camminate, latte, giochi, luci, buio. Non hai voluto sentire ragioni. Ed io che mi ripetevo “Ma chi me lo ha fatto fare?”. Poi per un momento mi hai sorriso, per riprendere a piangere subito dopo. Te lo dico dal profondo del mio cuore: quel sorriso mi è bastato. Perché la risposta a “chi me lo ha fatto fare” è l’amore. Ti sopporterò. Sempre.