Ucronìa: anche detta storia alternativa, allostoria o fantastoria, è un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Fonte Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Ucronia)
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Romanzo di formazione – le parole chiave di Ardo
Romanzo di formazione: è un genere letterario riguardante l’evoluzione del protagonista verso la maturazione e l’età adulta, nonché la sua origine storica. In passato lo scopo del romanzo di formazione era quello di promuovere l’integrazione sociale del protagonista, mentre oggi è quello di raccontarne emozioni, sentimenti, progetti, azioni viste nel loro nascere dall’interno. Fonte Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Romanzo_di_formazione).
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Ardo, le canzoni. Rebel Heart.
Se fino ad oggi le canzoni descritte in Ardo erano sotto intese, accennate, ma con un netto aiuto per capire di cosa si stesse parlando, Rebel Heart dei Corrs fa storia a se. Non c’è un aiuto che faccia capire che la canzone sia questa. Viene solo indicato come “Gli strumenti erano quasi certamente un flauto ed un violino e la melodia che suonavano aveva un sapore Irlandese.”
The Corrs – Rebel Heart, dall’album “In Blue” Tutto qui. Eppure quella canzone è “Rebel Heart”.
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Fiera delle mediocrità – Mediocrity fair
Lunedì sera ho suonato con la mia band (gli AnteprimA, www.bluscurock.com) presso il locale Le Trottoir di Milano. Sì, era lunedì sera, faceva freddo e tu m’insegni, anche se sei in porta Genova a Milano, ergo in un posto che più figo non si può, se a vederti conti 10 teste sconosciute è un successone.
Vista Le Trottoir Ecco, diciamo che non è stato un successone.
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Ardo, le canzoni. Time.
Qualcuno ha detto che è il miglior album della storia della musica moderna. Sono sempre affermazioni opinabili, più che altro perché di arte si tratta e quindi qualcosa di soggettivo. Ma diciamo la verità, questo tipo di considerazioni si possono fare solo per album della portata di “The Dark Side Of The Moon”.
Pink Floyd – Time In particolare la canzone “Time”, che è indirettamente citata all’interno del capitolo “La stampante”, nella seconda parte di Ardo, rappresenta un esempio di arte pura. Come fosse un quadro pieno di dettagli che ad ogni visione (quindi ascolto) presenta un dettaglio nuovo, quasi fosse in movimento. Questo quadro dura quarantadue minuti e spiccioli di secondi, ed in questo – breve – tempo, c’è un decennio di musica, una completezza generale, una cura dei dettagli, ineguagliati.
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Ardo, le canzoni. Luna.
E’ un momento importante nella vita di Ardo, è appena entrato un po’ timoroso nella bottega del signor Mario, che di mestiere fa il “riparatore”, è un po’ intimorito. Il locale è piuttosto cupo, spaventa se non lo conosci. Come tutte le botteghe è pieno di componenti elettronici, televisori, pezzi di radio e chi più ne ha più ne metta.
Gianni Togni – Luna Ardo ha una paura boia, perché ha fatto un disastro. Ha fatto cadere la radio di suo padre e questa non funziona più. In casa loro non c’è la televisione, non se la possono permettere e quella radio è l’unico dispositivo tecnologico in loro possesso. Se quella radio non può essere riparata, saranno guai.
A questo si aggiunge la faccia del signor Mario, che pare un babbo natale cattivo e scruta Ardo con i suoi occhi scuri. Ardo biascica alcune parole, ma quella che sintetizza tutte le altre è “aiuto”. -
Ardo, le canzoni. Chi fermerà la musica?
Un libro non può certo cantare. Tutto quello che fa il libro è proporre e lasciare che il lettore completi con la propria immaginazione, oltre che con la propria memoria.
Ardo è intriso di musica, addirittura si può dire che nasce dalla musica. Ogni capitolo nasconde una canzone, qualcosa che possa suggerire a chi legge quale cassetto aprire e quali emozioni rievocare.
Perché ad ogni canzone corrisponde un’emozione.Pooh – Chi fermerà la musica E’ il primo giorno di scuola. Ardo è davanti all’ingresso e si ricorda dell’ultima volta in cui ha visto sua madre piangere. A dispetto di quanto si possa immaginare il ricordo è qualcosa di dolce.
C’è una cucina ed una radio, ed alla radio qualcuno che canta di come non sia possibile fermare la musica. -
Ardo, un romanzo
Ardo. Dunque ci siamo.
Ho sempre creduto che questo momento sarebbe arrivato. Avevo fiducia, ci credevo. A suo tempo, quando la notizia si sparse tra gli amici, le persone che avevano capito quanto questa cosa significasse per me ogni volta che mi vedevano mi chiedevano “allora, il libro?”.
E la risposta definitiva sembrava sempre lungi dall’arrivare.
Beh ragazzi, infine ci siamo. E’ uscito. E’ qualcosa che si può toccare, avere fra le mani ed addirittura leggere sul Kindle, l’IPad o qualsiasi cosa legga gli Ebook.Ardo La stesura è stata lunga. Ho contato due anni e mezzo da quando ho scritto la prima riga sul foglio a quando, il 5 gennaio del 2010, nella biblioteca di Tione di Trento ho messo l’ultimo punto sull’ultima pagina.
Poi è iniziato un sogno, in cui avevo trovato un editore e tutto sembrava fatto, ma che si era presto tramutato in un incubo. Una palude, dalla quale più facevo forza per uscire, più affondavo con le scarpe. Poi mi sono svegliato e tutto ha ripreso a funzionare.
Ed oggi siamo qui.
Oggi è un gran giorno, perché il frutto di quel lavoro è qualcosa di tangibile.
Finalmente.Ardo è un romanzo, la storia di una persona speciale che vive una vita unica, degna di essere vissuta. E’ il mio primo romanzo, forse troppo corto, forse troppo lungo, ma al di la di tutto, e su questo posso dare la mia parola, sincero.
Nei prossimi mesi verranno pubblicate le sue parti su questo blog nell’apposita sezione, verranno aggiornate le notizie, verranno organizzate presentazioni, ma tutto comincia qui, oggi.
Il libro si può acquistare in formato cartaceo al costo di 8 euro ed in formato Ebook a 2,99 euro presso il sito dell’editore:
Oppure su tutti i maggiori book shop online:
Esiste una pagina Facebook dedicata al romanzo, commentate e mettete mi piace:
Cos’altro aggiungere, diventate fan della pagina e sostenete questo progetto, ci sarà da divertirsi!
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Che tipo di vecchio vuoi diventare?
Ok, son partito male. La parola “vecchio” pare essere una sorta di dispregiativo. Eppure dai, ci trovo un po’ più di dignità rispetto all’uso di “anziano”, che fa molto compatimento, molto occhiali sul naso per leggere il giornale e cose così.
Vecchi Il titolo è eloquente, il tipo di vecchio che si vuol diventare. Perché ne esistono di infinite tipologie, che però sono accomunabili, quantomeno in macro categorie. Mi pongo di queste domande perché quando sei in giro per lavoro, vedi decine e decine di volti che appartengono a persone di cui non saprai mai nulla a parte ciò che evinci dal loro aspetto.
Ed i volti che mi affascinano di più sono quelli dei vecchi. -
L’America, Obama e le stragi
E così Obama a Denver, dopo l’attentato alla prima del nuovo film di Batman che ha provocato la morte di 12 persone, fa il suo discorso (Leggi articolo da corriere.it), inizia parlando di come la tragedia lo tocca come padre, finisce parlando di quanto il popolo americano è orgoglioso e si rialza sempre.
Obama in Colorado – foto da http://ww3.hdnux.com/ Nessuna menzione al nome dell’attentatore (e ci sta), nessun riferimento alla facilità con cui sono acquistabili le armi da chiunque in America o a come questa cosa porta ciclicamente stragi.
E’ un mondo malato, certe volte è proprio una schifezza. Ma qual’è la cosa realmente strana in tutto questo?