Cambiamenti che hai portato nella mia vita: accettare che non si può controllare tutto. Per quanto meticoloso e preciso io possa essere stato, il tuo arrivo, con tutto quello che ha comportato, mi ha messo in pace con quella parte di me che mi picchiettava in testa con le nocche dicendomi “Ti muovi? Ce la fai? Lo pigli sto treno?”.
Considerato che con te il treno l’ho preso in faccia il resto sarà tutto in discesa.
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L’anno del Miracolo – 12 dicembre
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L’anno del Miracolo – 11 dicembre
Oggi ho visto che muovevi le mani in maniera diversa. Sarà un caso, ho pensato. Eppure hai continuato a farlo ed il mistero si è infittito.
Ad un certo punto mentre mamma ti teneva in braccio ha detto “Facciamo vedere a papà cosa abbiamo imparato oggi”, così ti ha guardato ed ha detto “Bravooooo” e sai tu cosa hai fatto? Hai mosso le mani come avevi fatto prima. Hai applaudito. Stai sbocciando. Fuori piove, fa un freddo cane, eppure dentro qui è primavera. -
L’anno del Miracolo – 10 dicembre
Polemiche sul presepe. Ci sono ogni anno. Forse ogni anno un po’ di più, ma la realtà è che avere il presepe in casa nel periodo natalizio fa assumere contorni magici all’ambiente. Ti parlo di cose semplici, mica come il presepe che fa tuo nonno che sembra essere una riproduzione di Genova tanto è fitto di statuine, case e casette.
Una capanna dico. Io, la mamma e tu nella mangiatoia a sorridere ai pastorelli che ti portano il loro saluto. Sarai il nostro Gesù bambino. Chi se ne importa se ci danno dei retrogradi, a noi piace così. -
L’anno del Miracolo – 09 dicembre
Essere critici con se stessi può andare bene, infierire no, quello mai. Non essere mai troppo duro con te stesso, perché col senno di poi son capaci tutti. Giudicare le cose passate dopo l’esperienza acquisita serve solo a farsi girare le balle. Come quando giochi ad un videogioco per tanto tempo: le cose difficili diventano pian piano banali. Perché? Perché le ripeti. Solo che la vita non è un videogioco.
Quindi dì solamente a te stesso “Per quel che ne sapevo, ho fatto del mio meglio”. -
L’anno del Miracolo – 08 dicembre
Se nella vita vorrai essere felice, dovrai rassegnarti ad avere un atteggiamento positivo verso tutto. Il che non vuol dire girare con il sorriso ebete e non avere niente per la testa, vuol dire semplicemente avere una visione di insieme che ti permetta di giudicare ogni episodio nel contesto di quella che è tutta la tua vita.
In parole povere: non è che se sbagli a fare una cosa diventi di colpo un pirla. Sii sereno. Ogni errore preso bene fa di te un uomo migliore.
Quanto applico io questo mantra alla mia vita? Quanto ci riesco? Domanda successiva? -
L’anno del Miracolo – 07 dicembre
Se il titolo di questo libro contiene la parola miracolo è per una ragione particolare. Certo di miracoli c’è sempre bisogno, ma la realtà dei fatti è che non sarò mai in grado di quantificare l’entità dell’impatto che il tuo arrivo ha portato nelle nostre vite. Pensavo sinceramente che la mia vita fosse cambiata con l’arrivo di tua sorella. E certamente lo è stata.
Ma il tuo arrivo, in questo momento, con questi presupposti, ha avuto un impatto devastante. Figlio mio, ho smesso di mangiarmi le unghie. E se ti sembra poco, lo facevo da sempre.
Sei stato uno tsunami aspettato con il sorriso. -
L’anno del Miracolo – 06 dicembre
La famiglia. Un concetto che oggi i più tendono a confondere e che invece a me pare chiaro ogni volta che ci guardo. Ognuno al suo posto, ognuno nel suo ruolo, tutti con il desiderio di vivere, di essere felici.
Ovunque cercano di dare concezioni diverse alla famiglia, eppure non esiste significato migliore di “mezzo per la felicità”.
La tua protezione, senza che ti manchi coraggio. Il tuo rifugio, senza che ti manchi la forza. Il tuo cuore, senza che ti manchi l’amore. -
L’anno del Miracolo – 05 dicembre
In questi giorni è tornato di attualità il tema dell’aborto. Una cosa complicatissima. Un terreno minato in cui ogni passo è pericoloso. Su questi temi così caldi in genere ci si scontra sempre, perché i confini sono sottili. Ci sono quelli che parlano di “diritti”. Di una madre (nota che chi abortisce si chiama comunque madre), di un figlio. Ci sono medici che si rifiutano, gente che invece vorrebbe affidare tutto ad una pillola. E’ un minestrone.
Ed in tutta questa confusione io mi giro, ti guardo e penso che sei la cosa migliore che poteva capitarci. Non viverti sarebbe stato un delitto. Il resto lo lascio alla televisione. -
L’anno del Miracolo – 04 dicembre
Nella vita dovrai scegliere che tipo di uomo essere. Ce ne sono di tre tipi. Immagina un concerto. Ci sono quelli che se ne stanno fuori dallo stadio, e se ne fregano. Ci sono quelli ai piedi del palco, che cantano e ballano, e si divertono. Infine ci sono quelli sul palco che suonano, e si realizzano.
Non c’è un modo giusto di vivere, se troverai qualcuno disposto ad insegnartelo diffida. Anche i più saggi non possono sapere.
Quello che però ti posso dire è: se scegli di cantare, fai in modo che ti senta più gente possibile. -
L’anno del Miracolo – 03 dicembre
Oggi mi hai ubbidito per la prima volta in vita tua. Le cose sono andate così: stavi strisciando come il tuo solito per terra, in quel modo che fa di te un piccolo marine e ad un certo punto tu sei imbattuto in un filo. Non era corrente elettrica, ma poteva essere pericoloso. Così ti ho detto “No!”, di tutta risposta hai continuato ad avvicinarlo alla tua bocca, ed allora ho ripetuto più forte “No!”. Mi hai guardato stranito, stavi per rimettere in bocca il cavo, ma poi lo hai poggiato e ti sei spostato.
Chissà, magari sarà così semplice farsi obbedire per il resto della tua vita.
Lo so, sono un povero illuso.