Più di venti anni fa ero ancora meno di niente. Su quel campo sperduto su in val Rendena eravamo solo io, te e una palla ovale. E io che provavo sti calci che finivano fuori e tu che mi dicevi “però laùra, perché te ghe l’e la pesciada”. Poi ti sei ammalato, sei scappato via…
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Era partito male e sulle prime, son sincero, non ci credevo nemmeno io. Un bambino di sette anni, leggermente meno alto della media, non può dall’oggi al domani calciare un Pallone da Rugby sopra i pali. Aggiungo anche che oggettivamente, non avendo mai avuto a che fare con palloni diversi da quelli ovali, la dimestichezza…
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“Dio, non ce la faccio”, disse la ragazza a suo marito. Lui le sorrise, come faceva sempre, domandandosi nel contempo quanto ancora l’avrebbe sopportata. “Non posso credere che ogni mese dobbiamo venire qui, metterci in fila e pagare queste cose. In contanti, per giunta!”. Lui sorrise di nuovo. Era, se possibile, stufo di sentirle dire…
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Ho partecipato al concorso indetto dalle edizioni Scudo (http://www.edizioniscudo.it) in cui veniva chiesto di scrivere un racconto breve sul tema Robot ambientato in Italia. E’ stato divertente stare in 3600 battute, anche se di per sé la vicenda che ho raccontato è abbastanza macabra e grottesca. Ovviamente consiglio l’acquisto del volume, il prezzo non è…
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Di certo il cielo non era coperto ad nubi nefaste e chiaramente non pioveva. Il sole brillava come non mai ed a detta di tutti era proprio una bella giornata. Se una qualsiasi persona matura cinquanta o sessanta anni prima fosse stata catapultata in questo futuro, in un giorno come questo, sarebbe rimasta shockata: niente…
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La figlia entrò in casa salutando tutti tranne suo padre che come ogni giorno a quell’ora stava seduto sul divano a leggere il giornale. Gli si pose davanti, con le braccia sui fianchi. Al padre quella visione ricordò quando la donna era ancora una bambina ed imitava sua madre in quella posa per dare importanza…
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Il ragazzo fece di corsa le scale. Non che l’ascensore fosse rotto, non che volesse tenersi in forma, ma la voglia di vederla era troppa e dopo una giornata come quella, prima arrivava quel momento, meglio era. I piani erano quattro ed arrivato al pianerottolo dovette riprendere fiato. Non sta bene avere il respiro grosso…
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C’era una volta un giocatore di Rugby, era uno forte e piuttosto spericolato. Giocava in una squadra importante e riusciva a contribuire con costanza alle sue vittorie. Aveva tutto: la gioventù, la prestanza fisica e tanta voglia di fare. Un giorno però, quasi per caso, trovò uno specchio magico che consentiva di vedere il futuro.…
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La stagione fredda era al suo culmine e la giornata volgeva al termine. Le luci chiaro scure che filtravano dalla finestra consentivano di vedere ancora i contorni delle cose. La loro casa era semplice, quattro mura, un tavolo ed un letto. Non c’era bisogno d’altro, ma tutto appariva magico in quella sera. La ragazza guardò…
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