Categoria: L’anno del Miracolo

  • L’anno del miracolo – 25 giugno

    L’anno del miracolo – 25 giugno

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    Oggi abbiamo avuto la prova che quando la natura lo decide noi uomini possiamo solo adeguarci. Non ho mai visto così tanta acqua scendere dal cielo in tutta la mia vita. Secchiate incredibili. Pensa, ci si è pure allagato il box, quello dove ci sono i LEGO. Un disastro. Non ho specificato come io fossi in moto. In alcuni punti l’acqua era talmente alta che la moto quasi si è fermata. Insomma, veramente, ma veramente complicato. E’ particolare pensare che in certe situazioni siamo solo delle pedine. Un colpo di vento, una grandinata, la neve, basta poco per farti dire come nella vita forse è meglio investire su cose che ti mettono a posto la mente, perché per tutto il resto… Basta un niente.

  • L’anno del miracolo – 24 giugno

    L’anno del miracolo – 24 giugno

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    Ricordi quando ti scrivevo di quella persona che non avresti mai conosciuto poiché molto malata? Ecco, oggi siamo stati al suo funerale. Ti capiterà di partecipare a molti funerali nella tua vita. Dipende sempre da quanto vicino sei a chi è morto, ma generalmente si fa fatica a non farsi coinvolgere. Pensa che quando è morto tuo nonno, prima della celebrazione ero davanti alla bara ad accogliere chi arrivava. Ad un certo punto è arrivata una persona non intimissima, ma nemmeno uno sconosciuto. Era disperato. Tra singhiozzi e pianti continuava a dirmi “Mi spiace, mi spiace”. Non sapendo come uscirne gli ho detto “Dai, fatti forza.”. Poi ci ho pensato. Il padre morto era il mio. E mi è venuto da ridere e ci ripenso ad ogni funerale.
    Esagerare nel mostrare come ti senti non è sempre un bene.

  • L’anno del miracolo – 23 giugno

    L’anno del miracolo – 23 giugno

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    Sentirsi nuovamente bene. Che sensazione straordinaria! Vedrai, ti capiterà nella vita di avere malanni di ogni genere, febbre, tosse, stati di salute che ti impediscono di vivere la vita come vorresti.
    Sta lì il problema delle malattie: non ti rendono più padrone della tua vita, diventi invece schiavo del loro volere. Vuoi alzarti? Non riesci. Vuoi dormire? Non puoi. Però se stai attento, rimani forte, ad un certo punto ti adegui alla condizione finché pian piano migliori ed un bel giorno pensi: cavoli, oggi sì che sto bene!
    Sarà come prendere aria dopo essersi immersi in acqua. Cura il tuo corpo: è la cosa più importante che hai per vivere.

  • L’anno del miracolo – 22 giugno

    L’anno del miracolo – 22 giugno

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    Giornata incredibile. C’è stato un torneo di calcio in onore dei ragazzi scomparsi in oratorio, ed hanno partecipato tantissime persone che non vedevo da parecchio. Qualcuno dalle scuole elementari. 25 anni fa. Tutti lì a ricordare chi non c’è più ed invece poteva essere lì a giocare con noi. Chi se n’è andato a 17, chi a 20, chi a 30, questi giovani che non ci sono più sono stati il motore per ritrovarsi. Tante lacrime e l’idea fissa che siamo la nostra memoria. Chi scompare prima di più, poiché rappresenta un ricordo più forte.
    Ti auguro una vita lunga, con tanto tempo per piangere chi non c’è più ed altrettanto da vivere.

  • L’anno del miracolo – 21 giugno

    L’anno del miracolo – 21 giugno

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    Oggi è andato in scena un grande classico. Sabato pomeriggio, io schiantato sul divano, la mamma che dice “Gli ho dato da mangiare (a te, ndr), ora dorme, vado dalla parrucchiera”. Esce, passa un minuto e tu scateni l’apocalisse. Pianti, urla, un disastro. Non riesco a capire. Ti do da bere, ti cullo, ti metto giù, ti dondolo. Nulla, la disperazione. Dopo un’ora e mezza un sorriso e poi la pace.
    Così.
    Sei un uragano.

  • L’anno del miracolo – 20 giugno

    L’anno del miracolo – 20 giugno

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    La terra in cui vivi è una terra di calciatori. In questa terra noi, ossia tuo fratello, tuo padre e tuo nonno prima di noi, abbiamo deciso di giocare un altro sport, poco popolare. Rimane il fatto che ovunque ti giri trovi il calcio. Prendi questi giorni in cui ci sono i mondiali, l’Italia si trasforma in un paese di allenatori, tutti espertissimi. Se si vince si inneggia agli eroi, quando invece si perde si fanno processi lunghi giorni che non finiscono mai. La realtà è che il calcio è il primo motivo di aggregazione di questo paese. Ed è un peccato. Perché questo è il paese più bello del mondo in cui il pallone è un microscopico aspetto. Non ti dico di odiare il calcio, piuttosto impara a conoscere l’Italia.

  • L’anno del miracolo – 19 giugno

    L’anno del miracolo – 19 giugno

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    Stasera cena con il padrino di tuo fratello. Amico di vecchia, vecchissima data, ma ormai distante anni luce da quello che è il “nostro” mondo.
    Nella vita ti capiterà di fare delle scelte. Ogni scelta decide la priorità dei tuoi valori. Cosa metti prima. C’è chi mette le “cose” e chi invece mette lo “spirito”. Non so cosa sia meglio, non voglio essere così ipocrita da dirti che a me il materialismo non tocca. Però ho sempre in mente queste parole: Panta rei. Tutto fluisce. Se punti tutto su quel che hai, rimarrà poco di quello che sei.

  • L’anno del miracolo – 18 giugno

    L’anno del miracolo – 18 giugno

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    Non ho ancora affrontato i motivi e le ragioni per cui ti sto scrivendo tutto questo. E’ un bell’impegno, ma è anche appassionante. La passione: l’unica cosa a cui non potrei mai rinunciare. La passione per tua madre, per voi, per le cose belle della vita.
    Ma tornando ai motivi reali, la ragione di tutto questo credo che sia tuo nonno, ossia mio padre. La persona più importante della mia vita, che tu non conoscerai mai, se non per quello che potrò raccontarti io. E qui veniamo al punto. Mio papà se n’è andato troppo presto. Non ho rimpianti, ma aveva tanto da dirmi. Con questi pensieri voglio che tu, tua sorella e tuo fratello sappiate, COMUNQUE vada questa vita, che siete e sarete sempre la ragione per cui io e la mamma viviamo e saremo vissuti.

  • L’anno del miracolo – 17 giugno

    L’anno del miracolo – 17 giugno

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    Oggi pensavo a quanti bambini ci sono che per il gusto di scoprire fanno del male. Non parlo di male vero e proprio, inteso come malvagità, semplicemente parlo del peccato originale. Se col mio piede posso schiacciare una formica, cosa mi impedisce di farlo?
    Ascolta tuo padre: non farlo mai. Porta rispetto per qualsiasi forma di vita. Impara il gusto di raccogliere una coccinella e di poggiarla su una foglia. Preservare, costruire, anziché distruggere. La natura è già spietata di suo, ma la sua spietatezza è sempre giusta. Impara a rispettarla. Partirai dalla formica e finirai con gli uomini.

  • L’anno del miracolo – 16 giugno

    L’anno del miracolo – 16 giugno

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    Oggi riflettevo su una lezione che conosco bene, so essere giusta, e però non imparo mai. Si tratta di rompere i cerchi. Ci sono cose nella vita, ci sono persone, per le quali sei costretto (o ti senti costretto) ad agire in modo pre determinato. Quasi fosse all’interno di un cerchio (appunto) che per quanto scomodo e per quanto ti dia fastidio senti di essere costretto a rimanervi.
    Sono quelli da cui torni anche se ti fanno male, sono gli atteggiamenti che ti costringi a sopportare. Per orgoglio, per poca capacità di farsi scivolare addosso le cose che non puoi cambiare. Per rompere un cerchio ci vuole coraggio. Bambino mio, sii coraggioso, perché in questo mondo sono tante le cose che fanno paura.
    Essere coraggiosi è una questione di cuore. Spero tu ne avrai.