Categoria: L’anno del Miracolo

  • L’anno del Miracolo – 31 marzo

    L’anno del Miracolo – 31 marzo

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    Oggi ho assistito ad un evento soprannaturale. Mentre ero in bagno ho avvicinato la faccia al lavandino, me la sono sciacquata, poi ho guardato allo specchio e… C’eri tu! Non è stato un momento di ubriachezza, era mattina, ero sobrio. Solo che quella faccia era la tua. Poi guardando meglio ho iniziato ad intravedere le rughe, la parte sotto degli occhi stanca, i pochi capelli, qualcuno bianco. Così pian piano il volto è tornato ad essere il mio.
    Spavento a parte, non è stato così male vederti in me. Proprio per niente.

  • L’anno del Miracolo – 30 marzo

    L’anno del Miracolo – 30 marzo

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    Quando sono tornato dal lavoro questa sera volevo andare a correre. Poi mamma mi ha detto che sarebbe uscita, tu stavi facendo il bagnetto ed allora ho deciso di rimanere a casa. Forse una volta non sarebbe successo, ma oggi mi è sembrato normalissimo. Tutta questa storia che ho raccontato in queste pagine, la tua storia, vorrei che ti lasciasse fra le altre una cosa su tutte. Tutte le notti insonni, tutte le rinunce a fare qualcosa che poteva essere divertente, tutti i sacrifici che ha fatto mamma, sono stati fatti per te. Ma non finisce qui. Il punto è che fare tutto questo ci ha reso felici. Pieni.

  • L’anno del Miracolo – 29 marzo

    L’anno del Miracolo – 29 marzo

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    Anche se apprezzo molto i momenti in cui sono solo, il silenzio, stare per conto mio, di una cosa sono convinto: non siamo nati per rimanere soli. Spero lo capisca anche tu, prima o poi. C’è bisogno di qualcuno al tuo fianco, in generale le amicizie, più nello specifico la tua famiglia e, più di tutti, la persona che sceglierai di avere di fianco per il resto della tua vita.
    Va scelta con cura, come tutte le cose che profumano di infinito. Io l’ho trovata nella tua mamma che per me funziona come il faro nella tempesta, come il vino più buono, come la ragione dei miei sorrisi. Un progetto a cui ho dedicato tutta la mia vita e che ha funzionato talmente bene da materializzarsi in te.
    Non credere a chi ti dice che l’amore non esiste. Esiste. Sei vivo per quello. E’ tutta una questione d’amore.

  • L’anno del Miracolo – 28 marzo

    L’anno del Miracolo – 28 marzo

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    Stamattina sei stato in compagnia di tre cuccioli di cane, uno dei quali sarà il nuovo membro della nostra famiglia tra un mese, quando compirai un anno. E’ stato bello vederti lì sul prato, in una giornata splendida, circondato da cucciolotti. Li inseguivi, ti leccavano e tu dicevi “Ba ba!”.
    Alla fine non è che sei molto diverso da loro: pacioccone, goffo e, senza ombra di dubbio, amorevole.

  • L’anno del Miracolo – 27 marzo

    L’anno del Miracolo – 27 marzo

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    E’ tutta una questione di prospettiva. Ti ho già parlato di quelli che dicono “E’ bravo, si sveglia solo tre volte per notte” e io che penso “Tre volte? Ma è un incubo!”, mentre invece per qualcuno è normale.
    Perciò, sonno a parte, sto incominciando a chiedermi se io e mamma stiamo dicendo di aver fame con la pancia piena. Alla fine sei bravo, ormai portarti in giro (anche in macchina) è uno spasso.
    Quindi mi chiedo: non è che mi sto lamentando troppo? Poi sbadiglio, lo faccio ancora, ancora e ancora e penso che, forse, anche no.

  • L’anno del Miracolo – 26 marzo

    L’anno del Miracolo – 26 marzo

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    Yes! Yes! Yes! E’ questa la tua parola del momento. C’è questo lottatore che in televisione entra in scena mettendo in alto gli indici e urlando, appunto, Yes! Yes! Yes!
    Tu hai visto noi imitarlo ed hai iniziato anche tu ad alzare le manine e cercare di dire Yes! Yes! Yes!
    Ogni giorno c’è una nuova sorpresa.
    Ti dirò di più, sottovoce, sono due notti che sembra quasi tu sia bravo. Lo dico piano… Yes! Yes! Yes!

  • L’anno del Miracolo – 25 marzo

    L’anno del Miracolo – 25 marzo

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    Oggi ho letto di un papà che, affetto da una di quelle malattie che non lasciano scampo, ha lasciato una memoria a sua figlia. Ha scritto “Figlia mia, non sottovalutare la felicità che hai portato negli ultimi giorni della mia vita”.
    La bambina era una neonata, quasi come te. Mi sono commosso ed ho pensato a quanto sia vero quanto quel padre aveva scritto. A quanto è vero che anche senza parlare tu mi stai salvando la vita, rendendola piena e soprattutto degna.
    Quindi, a scanso di equivoci, grazie.

  • L’anno del Miracolo – 24 marzo

    L’anno del Miracolo – 24 marzo

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    Oggi un bambino di nove anni mi ha mandato a quel paese. Quel paese vuol dire proprio affanculo. La cosa strana, purtroppo è che non ero per nulla stupito. Non so di chi sia la colpa, non so se c’entra internet, la televisione o altro, fatto sta che dopo il rimprovero (legittimo, te l’assicuro) c’è stata la parolaccia.
    Allora ho pensato subito a te. E no, non perché di notte mi ispiri in quel senso.
    Ho pensato se mai ti capiterà di rivolgermi un insulto simile, o di rivolgerlo a qualcuno che sta cercando di aiutarti a non sbagliare. Sarai libero di scegliere. Ma occhio, anche di deludere.

  • L’anno del Miracolo – 23 marzo

    L’anno del Miracolo – 23 marzo

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    Prima o poi nella vita dovrai chiederti se vuoi essere felice oppure rimanere come sei. So di tornare spesso sul discorso felicità e lungi da me l’essere ripetitivo, ma di fatto quel che stai leggendo è il diario del tuo primo anno di vita ed in quanto tale vive di quel che vedo ogni giorno.
    Che tu ci creda o no il grado di infelicità che si avverte intorno certi giorni è proprio fastidioso.
    Rimanere come sei, dipende da te. Se sei infelice e ti senti così da tempo non farti condizionare da chi ti dice che è normale. Non è normale per niente, altroché, rompi il cerchio, fai un sorriso.

  • L’anno del Miracolo – 22 marzo

    L’anno del Miracolo – 22 marzo

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    Ieri ti parlavo dei sacrifici necessari ad essere felici. Bene, quando arriva la sera di giornate come queste un po’ di dubbi arrivano. Perché? Beh oggi è domenica, ma sono più stanco di quando vado a lavorare. Porta un figlio di qui, porta l’altro di là, vai qui, vai là, il tutto condito dalla tua sveglia mattutina: ore sei, non si scappa, poco importa se è domenica.
    Ma va bene così, siamo nati per essere bicchieri pieni, non scatole vuote.