Leggere. Una delle cose più belle da fare al mondo. Tutti leggiamo tantissimo. Tua sorella e tuo fratello hanno iniziato prestissimo ed io sono estremamente orgoglioso di questo. Sono pronto a scommettere che tu farai lo stesso.
Primo perché altrimenti non potrai leggere questo tuo primo anno di vita e secondo perché capirai come leggere sia il più bel modo di viaggiare. Proprio questa sera ho finito un libro lunghissimo e noioso che mi era stato consigliato. E’ stata durissima, ma ho voluto finirlo, perché lasciare i libri a metà è come non finire un puzzle. E’ da incompleti, o da ossessivi compulsivi, come me. Quindi, ecco il mio consiglio per oggi: non sei obbligato a finire tutti i libri che inizi.
Dovrai fare solo un’eccezione.
Con questo.
Categoria: L’anno del Miracolo
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L’anno del miracolo – 23 agosto
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L’anno del miracolo – 22 agosto
Hai dormito per merito mio! So che passati quattro mesi la cosa dovrebbe essere assodata, però non è così semplice. Ti ho già scritto di come tra te e mamma si sia creato un legame speciale, da subito. Ma per i papà non è così, è tutto più complicato. In particolare “prendere le misure”. Insomma questa sera eri irrequieto e piangevi in braccio a mamma, a sua volta molto stanca. Allora ti ho preso, ti ho fatto fare un giro e ti sei subito calmato. Così ti ho appoggiato sulla spalla e dopo poco dormivi. Il miglior momento della nostra vita insieme, sinora.
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L’anno del miracolo – 21 agosto
Ieri hai compiuto quattro mesi (già quattro, accidenti) ed oggi a pranzo, per festeggiare, ti abbiamo dato la mela! O meglio, l’omogeneizzato, ma tant’è.
Il primo approccio è stato strano, forse per ragioni tue non eri troppo predisposto, ma non l’hai presa benissimo. Subito dopo aver sentito il sapore però è scattato l’entusiasmo. Posso chiaramente dire che aprivi la bocca per prendere le cucchiaiate.
Mi sono messo a pensare a quale sarà il tuo cibo preferito. Come tua sorella ti piacerà il risotto? Oppure andrai di matto per il pollo come tuo fratello? Intanto goditi questa mela. Alla salsiccia con la polenta ci arriveremo! -
L’anno del miracolo – 20 agosto
Ieri ti scrivevo della gatta Isabella e del tempo, ma oggi c’è un risvolto diverso della faccenda: pare abbia un fidanzato!
Lei è abituata all’appartamento, mentre qui è come se fosse in un parco giochi. Ci sono gli insetti, le foglie, le ombre, è tutto un rincorrere. Fra le altre cose, c’è appunto un altro gatto, maschio. Quando la chiama fa un rumore che sembra un bambino piccolo. Sembrano proprio i tuoi “Nghé”. Lei lo cerca e poi fugge, si siede, si fa desiderare e ogni tanto gli “soffia”, gli fa capire che non è aria. Insomma, lo avrai capito, fa… la femmina. -
L’anno del miracolo – 19 agosto
Quando anche la gatta Isabella si lamenta del tempo, allora è davvero un’estate strana. Ormai è da qualche giorno che piove, magari capita un bel pomeriggio di sole, ma la mattina allora ha piovuto, mentre se ti sei svegliato col sole, al pomeriggio vedrai piovere. E’ così dappertutto, tranne che al sud e sulle isole. Solo che non è lì che abbiamo scelto di fare le ferie.
Come ti scrivevo è una questione di fede e di ottimismo. Piove, ok, però ci si sta riposando, e non è poco. Solo che la gatta è lì davanti alla finestra, si muove avanti e indietro ed è tutto un coro di “Miao”.
Diamine, gatta Isabella, aiutaci almeno tu! -
L’anno del miracolo – 18 agosto
In questo periodo di vacanza faccio ordine nelle mie passioni. Ti ho già scritto che una vita senza passione non vale la pena di essere vissuta, vero? Ecco, chitarra in mano metto insieme tutte le canzoni che ho scritto, facendo progetti di album e incisioni.
Ogni volta che canto una canzone mi vengono in mente le critiche che ho ricevuto in tutti questi anni: canti troppo alto, non ci arrivi, urli. Come se chi critica sapesse che fine un autore voglia far fare alla sua canzone. I critici, una razza misteriosa.
Ah, penso che una delle mie nuove canzoni parlerà di te. Farò di tutto, tranne cantare piano. -
L’anno del miracolo – 17 agosto
Mi chiedo ora che sarai grande tu come sarà cambiato il mondo. Da piccolo mi raccontavano cose come “Quando sarai grande tu le macchine voleranno!”, solo che ormai grande lo sono diventato e le macchine non sembrano cambiate di molto. Soprattutto non volano.
Chissà di quali cambiamenti sarai testimone. Vedrai l’uomo su Marte? Le donne sacerdote? I politici onesti? Sto pensando troppo in grande. Ciò che ti auguro è di essere pronto ai cambiamenti, soprattutto dentro di te. Oggi è un dentino, domani sarà magari un’idea… In ogni caso tu rimani pronto.
E conta su di me. -
L’anno del miracolo – 16 agosto
Se nella vita sarai un ottimista (ed io te lo auguro) imparerai a cancellare i giorni di pioggia con la prima giornata di sole. Prendi oggi: dopo tre giorni di pioggia fitta questa mattina dalla finestra si vedeva un raggio di sole. Usciti fuori il cielo era azzurro e mi sono subito messo lì a farmi baciare dal sole, insieme a te. Ed insieme abbiamo dimenticato gli ultimi tre giorni in casa.
Alla fine forse non è nemmeno una questione di ottimismo. E’ una questione di fede. Il sole, prima o poi, torna. -
L’anno del miracolo – 15 agosto
E’ una cosa che si ripete da anni ed anni. Il 15 di agosto qui c’è la processione. Si va a messa, si ascoltano le solite letture, prima fra tutte quella del drago che con la coda tira giù il firmamento (ma non è Godzilla) e poi tutti via per una lunghissima processione per il paese, praticamente meno di 400 metri.
Mi ci portava tuo nonno, poi ho sempre voluto venire da solo insieme alla mamma ed oggi ci porto i miei figli, te compreso. E’ un misto di malinconia e orgoglio. Non ricordo di aver mai mancato un appuntamento a ferragosto. Forse è un po’ per sentire vicino il nonno. Forse un giorno mi sentirai vicino così anche tu. -
L’anno del miracolo – 14 agosto
Come sarebbe vivere qui. Quante volte ce lo siamo detti io e la mamma. Una casetta in montagna, un pezzo di giardino, lontani dalla frenesia. Alzarsi la mattina e vedere all’orizzonte alberi e verde. Magari con il lavoro potrei farcela davvero, ma il problema non è di natura “pratica”.
Tutto si può fare, ma in questo caso anche se c’è lo smog, il rumore, il traffico e molte volte anche il grigio nel cielo, casa nostra è insostituibile.
Soprattutto per te ed i tuoi fratelli. Per darvi una scelta, magari quella che un giorno vi faccia dire “Vado a vivere in montagna”.