Categoria: L’anno del Miracolo

  • L’anno del Miracolo – 22 settembre

    L’anno del Miracolo – 22 settembre

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    Certi giorni, come ad esempio oggi che è lunedì, sembri stanchissimo. Hai gli occhi rossi di chi non ha dormito da un pezzo. Eppure non cedi. Sembra quasi tu voglia dimostrare che puoi farcela a stare sveglio ancora un po’. Se solo potessi capire… Noi ci fidiamo!
    Abbiamo capito che hai un carattere forte, curioso e che sarai uno di quelli a cui non basterà un sì o un no. Vorrai sempre anche il perché. Dentro di me coltivo la speranza che diventerai un uomo alla ricerca dei perché. I sì e i no lasciali ai soldati, noi siamo pacifisti.

  • L’anno del Miracolo – 21 settembre

    L’anno del Miracolo – 21 settembre

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    Questa sera ho chiesto scusa a tua sorella. Io, l’orco cattivo, terrore di tutti i bambini, uomo nero delle favole, ho chiesto scusa a una bambina di undici anni. Perché? Le sono saltato addosso perché non mi faceva vedere in santa pace il film. E’ tutto un chiedere, chattare, provare suonerie. Non ce l’ho fatta più e son sbottato. E lei è corsa in camera sua con mamma che la inseguiva per salvare il salvabile.
    La scusa che le ho chiesto dopo non veniva da un senso di colpa, bada bene, non era un atto dovuto. E’ solo che chi sbaglia chiede scusa. Anche a un bambino.

  • L’anno del Miracolo – 20 settembre

    L’anno del Miracolo – 20 settembre

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    Cinque mesi di vita tondi tondi. Due bei dentini, lo sguardo sorridente e vispo, di quello che la sa lunga. Di quello che doveva essere una passeggiata per i suoi genitori ed invece si è rivelato un cataclisma. Un evento di portata così esagerata che questi due (tuo padre e tua madre) hanno dovuto rimettere in fila tutto: priorità, certezze e piani per il futuro. E noi che pensavamo ad una pura formalità. Sei un uragano, come quello del mago di Oz, ci hai preso e portati via, per farci vivere una favola bellissima.

  • L’anno del Miracolo – 19 settembre

    L’anno del Miracolo – 19 settembre

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    Ci sono due modi per affrontare l’argomento divino: credere o non credere. Io credo. Non disprezzo chi non crede. Le opinioni degli altri vanno rispettate, anche se ti dicono che stai sprecando la tua vita dietro a qualcosa che non esiste.
    Con questi tipi di persone non mi arrabbio quasi mai. Se qualcuno non crede perché sta cercando, allora ha tutta la mia stima. Diverso però è chi non crede perché non ne ha bisogno, in quanto “si basta”. Queste persone mi fanno arrabbiare, e molto. Non ti obbligherò mai a credere, ma guai a te se smetti di cercare.

  • L’anno del Miracolo – 18 settembre

    L’anno del Miracolo – 18 settembre

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    E’ incredibile come stia riuscendo a scrivere su base quotidiana questo diario/romanzo/libro di pensieri felici. Ti ho sempre detto che trovare argomenti è semplicissimo, anzi sono loro a trovare me. Il tempo di scriverli invece… Questo è il dramma del nostro tempo. Trovare il tempo per fare quello che ti piace. Trovare il tempo di fermarsi a respirare per dire “Questo momento è mio”. Eppure, nonostante il lavoro, nonostante le fatiche di ogni giorno, il momento per noi DEVE esserci.
    Certe volte bisogna lasciarlo correre questo mondo. Tempo per raggiungerlo lo troverai.

  • L’anno del Miracolo – 17 settembre

    L’anno del Miracolo – 17 settembre

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    Amore della mia vita. Non so di chi tu potrai dire una cosa simile. Non so quante storie d’amore vivrai, non so quante delusioni, soddisfazioni e battiti di cuore perderai dietro alle ragazze.
    So però una cosa. Colei che chiamerai “Amore della mia vita” potrà essere solo una persona.
    Un cuore non può avere amore per tutti. Siamo uomini, non dei. Quindi solo una potrà fregiarsi di quel titolo. Nella mia, di vita, ho sempre saputo poco. Poche certezze, pochi punti fermi, tranne uno. E’ lei. E’ sempre stata lei e lo sarà per sempre. Anche quando non ci saremo più. Ti auguro un amore della tua vita come questo.

  • L’anno del Miracolo – 16 settembre

    L’anno del Miracolo – 16 settembre

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    Mamma è stanca. I ritmi che le stai facendo tenere sono devastanti. La notte ti svegli di continuo. Tre, a volte anche quattro volte. Mi ricordi tua sorella alla tua età.
    A quei tempi a volte imponevo a me stesso di aiutare la mamma. Dicevo “Appena senti la bimba che si sveglia, scatta in piedi, non farla muovere”, ma nonostante tutti i buoni propositi quando mi tiravo su la mamma stava già tornando indietro.
    Perché lei è così. E’ una mamma.

  • L’anno del Miracolo – 15 settembre

    L’anno del Miracolo – 15 settembre

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    Ogni tanto faccio un gioco con Dio. Visto che la vita fugge via gli dico: “Che diritto ho io di vivere rispetto ad un uomo come me che hai pensato di chiamare a te?”. “Nessuno”, penso di sentirmi rispondere.
    Allora metto le mani avanti e dico: “Aspetta, fammi diventare padre, potrai pure prendermi a quel punto”. E una volta diventato padre dico “Aspetta, fammi sentire la sua prima parola, potrai pure prendermi a quel punto”. E finisce che tuo figlio parla. Così cerco sempre un motivo, e conto di farlo fino a cent’anni.
    Aspetta, Dio mio, ancora un altro bacio.

  • L’anno del Miracolo – 14 settembre

    L’anno del Miracolo – 14 settembre

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    In questi giorni mi sto chiedendo (succede spesso) come sia giusto rapportarsi con gli altri. E’ giusto esporsi? E’ giusto celare e conservare il meglio per qualcuno in particolare, che scegli solo tu? La risposta varia di giorno in giorno, di volta in volta. Di persona in persona, soprattutto. Quando guarderai gli altri ti capiterà di provare spirito di competizione. Dirai “Io sono meglio” oppure, in negativo, “Io sono peggio”.
    Più passa il tempo però, più mi rendo conto che è un atteggiamento profondamente sbagliato, anche se naturale. Sto imparando a dire “Io sono bravo a” piuttosto che “Sono più bravo di”.
    Sono curioso di vedere che tipo di persona sarai tu. Ti basterai?

  • L’anno del Miracolo – 13 settembre

    L’anno del Miracolo – 13 settembre

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    Sono stato via un giorno con gli amici. Cose da fare. Ritrovarsi intorno ad un tavolo e raccontarsi come va la vita, scontrarsi anche, ma nella sostanza capire che su questa barca non siamo soli. Gli amici sono lo specchio da usare per capire che uomo sei. Avere amici è anche complicato, perché nell’amicizia non c’è il filtro dell’amore sponsale o figliale che ti fanno amare a prescindere. Come sei vieni fuori. E solo se accetti (e vieni accettato) l’amicizia ha ragione di esistere, di durare. Oro puro. In compenso sai tu come mi hai accolto? Con una sorpresa. Oggi mi hai fatto vedere che tu, sul passeggino, vuoi stare seduto.
    Diventi grande, bimbo.