Autore: Raoul Scarazzini

  • L’anno del Miracolo – 11 marzo

    L’anno del Miracolo – 11 marzo

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    Questa sera io, tua sorella e tuo fratello eravamo sul divano, televisione spenta, ognuno dedicato alla lettura. Quanto ci piace leggere! E quanto spero lo farai anche tu. La lettura è la forma di divertimento più completa in assoluto. E’ difficile crederlo, ma è così. Leggere è costruire un universo partendo da uno stuzzicadenti. E’ viaggiare in posti speciali, familiari o sconosciuti. Chi legge non vive una vita sola, diceva Umberto Eco.
    Impara a leggere e non ti sentirai mai solo.

  • L’anno del Miracolo – 10 marzo

    L’anno del Miracolo – 10 marzo

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    Mi ha spiegato mamma che dal rapporto col cibo si capisce che tipo di rapporto c’è tra un bimbo e sua madre. Dice che è naturale, antico, ancestrale. Il cibo è la prima cosa che una mamma fornisce al cucciolo e determina quindi il grado di fiducia verso il prossimo.
    Questa cosa mi ha fatto pensare. E’ vero che in questa casa si dorme poco, ma in quanto al cibo, beh, devo dire che tu e la mamma avete un eccellente rapporto.

  • L’anno del Miracolo – 09 marzo

    L’anno del Miracolo – 09 marzo

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    Piccoli, straordinari progressi quotidiani. Vedi il pezzo di pane che mamma ti mette davanti, lo punti con il dito, lo blocchi con l’indice, chiudi il pollice e lo porti alla bocca. L’esecuzione di un meccanismo vecchio di secoli, e noi lì ad assistere al suo ripetersi.
    Ed è così quando ripeti il gesto che hai appena visto o pronunci un suono che hai appena sentito. Un passo e noi tutti intorno in completa estasi. Tanti piccoli regali che rendono ogni giorno un miracolo.

  • L’anno del Miracolo – 08 marzo

    L’anno del Miracolo – 08 marzo

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    Oggi in Giappone si ricorda la morte del cane Hachido, che è diventato eroe nazionale e per il quale alla morte venne proclamato un giorno di lutto. La leggenda vuole che questo cane ogni giorno, alle cinque del mattino, si presentasse alla stazione per aspettare l’arrivo del suo padrone. Quando questi morì, il cane continuò a presentarsi imperterrito alla stessa ora. Ogni giorno. E divenne simbolo di fedeltà per una nazione intera.
    Ricordati: la costanza è l’unica arma che hai per lasciare qualcosa di te. Non smettere mai di amare chi hai scelto, nemmeno per un secondo.

  • L’anno del Miracolo – 07 marzo

    L’anno del Miracolo – 07 marzo

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    Alla fine il conto delle notti insonni, della stanchezza perenne e degli sbadigli costanti si è presentato. Ho passato il sabato a letto. Si sa, dopo una settimana di lavoro uno ambirebbe al meritato riposo, non alla malattia. Ma così è. Credici o no, ti ho pensato.
    Ho pensato che se il prezzo da pagare per crescerti è qualche febbre in più all’anno, sono pronto.
    Fare i genitori è sacrificarsi. Fare i genitori è rinunciare, investire, pensare solo a domani. Fare i genitori è una questione di fede.

  • L’anno del Miracolo – 06 marzo

    L’anno del Miracolo – 06 marzo

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    Stasera dopo che hai cenato ti ho tenuto in braccia mentre cantavo. A dispetto dei pezzi che erano molto movimentati la tua testa ha iniziato a ciondolare e pian piano, incredibilmente, ti sei addormentato. Questa cosa del sonno è e rimarrà sempre un rompicapo. Mi arrabbio perché non capisco.
    Poi arrivano i momenti come stasera in cui sei lì che dormi in braccio a me e penso che per capire c’è tempo. Adesso bisogna solo amare.

  • L’anno del Miracolo – 05 marzo

    L’anno del Miracolo – 05 marzo

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    Questa storia del sogno mi ha dato da pensare per due giorni. Alla fine ho dato un nome a tutto. I due topolini che conoscevo erano tua sorella e tuo fratello, il terzo eri tu. Ho cercato di proteggervi dalla pioggia e di portarvi in cima alle salite, ma poi è palese che la vita a cui ambite è diversa da quella che credo sia giusta io.
    Non farti dare del topolino da nessuno, se non ti senti così, nemmeno da me. Il concetto è questo.
    Se vuoi essere un uccellino, vola.

  • L’anno del Miracolo – 04 marzo

    L’anno del Miracolo – 04 marzo

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    Non ho mai ricordato troppo i sogni, ma questo ti darà da pensare. Ero in montagna, c’era una specie di alluvione e dentro alla mia macchina ero riuscito a salvare tre topolini. Due di questi li riconoscevo per qualche ragione, l’altro no. Fatto sta che quando la pioggia è finita ho portato su per una salita il terzo topolino, che si è divincolato e nel cadere a terra ha mostrato le ali ed è diventato un uccellino, subito volato verso un nido dove lo aspettava la sua famiglia.
    Lo vedi? Hai finito per farmi impazzire.

  • L’anno del Miracolo – 03 marzo

    L’anno del Miracolo – 03 marzo

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    Notte di passione. Anche se stai un pochino meglio ti svegli spessissimo. Fosse solo quello ce la si potrebbe anche fare, ma il problema è che strilli. Non c’è verso di calmarti quando hai le balle girate. La camomilla non vale a nulla. Ci vorrebbero le cerbottane degli Indios, di cui siamo sprovvisti. Quindi, sommessamente, sopportiamo.
    Quando suona la sveglia poi si consuma il vero dramma. Tutto offuscato, come in un vecchio film. Noi soldati in piedi, pronti alla battaglia. Adoro l’odore del napalm al mattino.

  • L’anno del Miracolo – 02 marzo

    L’anno del Miracolo – 02 marzo

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    Che ci fosse qualcosa che non andava lo si era capito. Il tuo “rompere” era da un po’ di tempo molto più pesante del solito. Così è arrivata la rabdomante della febbre, tua madre. Ti ha guardato ed ha detto “Ha qualcosa che non va”. Detto fatto, hai la febbre. Dice “Ne avrà trentasette e mezzo”. Tira fuori il termometro e questo segna trentasette virgola cinque gradi.
    Benvenuta prima febbre.
    Una cosa è certa però. Te lo garantisco, sei in buone mani.