Autore: Raoul Scarazzini

  • La ricetta per un matrimonio felice

    Insieme a mia moglie sto vivendo da un paio di anni parte del percorso che alcune coppie di fidanzati stanno facendo prima di sposarsi. Sono pochi incontri, in cui si cerca di presentare la vita per quello che è: una partita da giocare o se vogliamo… Un piatto da cucinare.

    Ricetta
    Ricetta

    Parlo di cucina perché in uno di questi incontri salta fuori la “Ricetta per un matrimonio felice”, che ha scritto una carissima persona che stimo all’inverosimile e considero esempio in molte delle cose che faccio. Uno di quei punti di riferimento di cui dici “ecco, potessi scegliere, vorrei avere quell’espressione lì tra parecchi anni”.
    Fatto sta che la persona in questione ha scritto questa ricetta ed io, insieme alla mia signora ed alle altre coppie “guida”, ho sottoscritto parola per parola.

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  • Il senso della morte

    C’è addirittura una trasmissione, per quello che so, che si intitola proprio “Il senso della vita”. Che poi in fondo è quel che cercano tutti.
    Il senso, dagli un senso.
    Poi qualcuno si perde per strada e ricava le conclusioni che meglio crede: c’è quello che si droga, quello che spende tutto in gratta e vinci, quello che investe benevolmente tempo e fatiche, quello che vive per lavorare, quello che non può fare altro che lavorare per vivere e via dicendo.

    Talia al Ghul
    Il senso della morte

    Tutti in cerchio. Tutti a cercare il senso della vita. In conclusione, pare un casino trovarlo. E se non fosse quello il punto? Se in fondo non si trattasse di dare un senso alla vita, ma al suo esatto opposto? Perché non cercare di cambiare prospettiva? E’ scientifico come approccio. Non arrivi al punto direttamente, ma partendo da un punto di vista diametralmente opposto.
    Qual’è dunque il senso della morte?

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  • Duemiladieci addio

    La fortuna non esiste. Lo vado ripetendo da una vita. Non ci credo. Intendo che esistano persone sfigate ed altre fortunate, anche se all’atto pratico magari tutto sembra valorizzare la teoria dei “baciati dalla fortuna” e delle loro controparti pecore nere.

    Fortuna
    Fortuna

    Per questo, facendo il sunto dell’anno appena trascorso non mi vien voglia di dire “è stato un anno sfortunato”.
    Anche se poi, magari, ne son successe di tutti i colori…

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  • Sempre

    Il concetto è sempre quello, l’ho ripetuto più volte: sul palco, giù dal palco o a casa propria.

    Sempre
    Sempre

    Così come ho detto questo ho sempre ripetuto che a prescindere io scelgo il palco. Per tutta una serie di ragioni, prendendo insieme oneri ed onori. In genere oneri tanti, onori pochissimi. Perché stando sul palco ti esponi. Non solamente perché, evidentemente, sei di fronte a tutti, ma anche perché mostri, senza lasciar dubbi come sei fatto. Come affronti le cose, come le interpreti.

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  • Il concerto

    In un dialogo scritto per un pezzo di teatro (per la cronaca “Sempre” in scena anche il 4 dicembre 2010 all’Auditorium di Rho), parlo di come, secondo il protagonista, la vita possa essere vissuta in tre modi: uno è sul palco a suonare, due è giù dal palco a ballare e tre è stare a casa propria, lontano dal concerto, felici di ignorare e di essere ignorati.

    Concerto
    Concerto

    Io ho sempre optato per l’approccio uno, mi ci rispecchio, ma se suonano i Guns, ci si siede e si ascolta.

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  • Deh

    A volte si cerca di fare qualcosa di alternativo. Prendi un addio al celibato: è essenziale far qualcosa che rimanga nella memoria, quanto meno di chi si sposa.

    Deh
    Deh

    Questo girò succede che si sposa il Lore. Taci che sono anche il testimone. Orgoglio indescrivibile. Ci vuole un addio al celibato coi fiocchi, non c’è dubbio.

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  • L’ombrello rimasto chiuso

    Certe estati pare non voler smettere più di piovere. Ci sono periodi così: sembra quasi che uno debba pagare il conto di un luglio troppo caldo, in cui ha lavorato, subendo un agosto piovoso. Come sempre però, va fatta di necessità virtù. Così ringrazi il Signore di avere un ferragosto in cui ha piovuto solo verso sera ed il sole, sebbene rimasto quasi nascosto dalle nuvole, non ha abbandonato del tutto il tuo cielo.

    Madonna
    Madonna

    E’ della sera del quindici di agosto che voglio parlare, festa della madonna assunta in cielo.

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  • Giallo… Mattoncino!

    Non credo di averne mai parlato qui, ma ho una predilezione innata e inspiegabile verso i Lego. Parlo di quelli definiti “System”, non quelli Technic, quelli degli omini gialli con cui chiunque al mondo ha avuto a che fare almeno una volta.
    Sì lo so che è una roba infantile, ma c’è chi fuma, chi beve, chi ha vizi di ogni tipo. Il mio è quello dei Lego. Prima o poi mi deciderò anche a pubblicare una galleria fotografica del plastico presente nel mio box, per ora basti dire che non ci posso fare niente: ogni cosa che la Lego butta fuori, se mi attira, la voglio.

    minifig
    Minifig

    Quest’estate la Lego ha buttato fuori una serie limitata di 16 minifig, in poche parole omini particolari che vengono venduti in bustine singole tipo figurine. Quindi tu compri la bustina, ma non sai quale omino ci troverai dentro. Se ogni bustina costa 2 euro e gli omini sono 16, per spendere “solo” 32 euro dovresti pescare sempre omini differenti, il che, essendo il contenuto delle bustine indecifrabile, è praticamente impossibile.
    Ma praticamente non è totalmente.
    Basta solo svelare un mistero.

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  • Il tarlo del cambiamento… Lento

    Ci sono delle cose che ti fanno capire come sei cambiato. Alcune piccole, altre meno. Tutto dipende da come le interpreti.
    Prendi ad esempio un paio di capelli sul cuscino. Ti dicono che stai cambiando: puoi opporti fin che vuoi, ma stai invecchiando, impercettibilmente forse, ma lo stai facendo.
    Uno se ne può sbattere, ed io credo che faccia anche bene, però quello è un dato oggettivo a cui non puoi opporti.

    Chitarra
    Chitarra

    Prendi il fatto di realizzare che sono tre estati che non vai in ferie con la chitarra, tu che piuttosto lasciavi giù il cane, ma il posto alla chitarra lo trovavi. Fosse anche solo per suonare la serenata alla moglie prima di addormentarsi.
    Uno può far finta di niente. Ma anche no. Questo è un cambiamento che non voglio, nella maniera più assoluta.
    Tutto sto casino per una chitarra?
    Eh già. Ma non è solo una chitarra…

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  • Democrazia cinese

    A momenti rischiavo il patatrac. Nel senso che per un pelo mi perdevo tutto il divertimento. Tutto perché veniva quasi più facile ascoltare le voci intorno, quelli del carrozzone: basta che uno faccia una cosa diversa, inusuale, incomprensibile ai più e subito la si bolla come una cazzata, qualcosa che va disprezzato a prescindere.

    Chinese Democracy
    Chinese Democracy

    Uno si chiede: con chi ce l’hai stavolta? Con nessuno, al solito. Ma parlo dei Guns. Di Chinese Democracy, l’ultimo album. Proprio quello. Quello di Axl.

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