Questa mattina ti abbiamo portato a messa. Avevi bisogno di addormentarti, così abbiamo pascolato in giro. Nel farlo guardavo le famiglie che avevo intorno. Genitori conosciuti e sconosciuti, gente che ha fatto scelte diverse, scelte complicate… Scelte.
La conclusione che ho tirato in un certo modo ti riguarda: chiunque può fare un figlio. Ho visto persone talmente strane che al tempo non l’avresti mai creduto possibile ed oggi invece sono genitori.
Bestiale.
Il punto però è questo: fare un figlio è forse la cosa più semplice (e più divertente, vedrai) del mondo. Ma la vera differenza la devi fare appena dopo, quando arriva il ciclone. Se hai costruito la casa sulla pietra tutto a posto, altrimenti ciao ciao Dorothy, vai a conoscere il mago di Oz.
Autore: Raoul Scarazzini
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L’anno del miracolo – 18 maggio
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L’anno del miracolo – 17 maggio
Lo posso dire in forma ufficiale: stamattina hai sorriso. Anzi, rettifico, hai sorriso a tutti noi. Ti spiego. Non mi considero troppo pigro, ma mi piace molto dormire. In genere il sabato mattina (come oggi) sono l’ultimo ad alzarsi. Così pian piano tutti sbirciano. E’ sveglio? Papi? Sei sveglio? E mano a mano li chiamo tutti lì, finendo inevitabilmente a cuscinate. Oppure con tua sorella che gioca a liberarsi.
Stamattina nel lettone c’eri anche tu. Noi i pastorelli e tu il Gesù bambino in un presepe casalingo. La stella cometa? Il tuo sorriso. -
L’anno del miracolo – 16 maggio
Tua madre dice che sei furbo. Capirai, dico io. Se sei sdraiato piangi (anzi, il più delle volte cigoli), se ti tira su, smetti.
“E’ proprio un fetente!” dice, e intanto ti coccola, ti culla, ti bacia.
E’ incredibile il grado di empatia che si sviluppa i primi mesi di una nuova coppia madre-bimbo. Ancora tu non sei in grado di esprimerti, di vedere, eppure lei sembra parlarti e tu sembri capire. In un linguaggio segreto conosciuto solo da voi.
Magico.
Misterioso.
Come assistere a un miracolo. -
L’anno del miracolo – 15 maggio
Ieri sera mentre mi stavo addormentando mi sono sentito per un attimo al parco. Avevo gli occhi chiusi ed intorno la pace. Ad intervalli regolari, mossa dal vento, un’altalena cigolava.
Soffio di vento, gniiic.
Soffio di vento, gniiic.
E così via. Poi però sono tornato ad avere cognizione di causa. Mi son reso conto che non ero al parco, ma in camera. Eppure il cigolio persisteva.
Insomma, non so come dirtelo, ma cigoli. Lo hanno fatto tutti i tuoi fratelli, ma tu questa cosa la amplifichi.
Soffio di vento, gniiic.
Se chiudo gli occhi, sono di nuovo al parco. -
L’anno del miracolo – 14 maggio
Oggi ho affrontato nuovamente il discorso sullo sport con tua sorella. Il motivo è stato la discussione (o chiarimento) che lei ha chiesto al suo allenatore in seguito alla costante esclusione dalle sei ragazze che scendono in campo. Lei ha chiesto il perché e lui ha risposto qualcosa che ho fatto fatica a capire anche io. Credo avesse le idee poco chiare anche lui. Al di la di questo però, l’episodio mi è servito per dire a tua sorella, ed anche a te ora, che non importa cosa dicono allenatori, compagni di squadra o il pubblico. Se scegli di fare uno sport, e dai la tua disponibilità, allora devi sempre dare il cento per cento.
Nello sport non ci si deve mai risparmiare, questo perché se sei convinto di aver dato tutto, nessuno potrà dirti nulla.
Ma la convinzione deve essere sincera. Se dai tutto, vincere o perdere non conta più. -
L’anno del miracolo – 13 maggio
Pare, e dico “pare”, che tu stia iniziando ad increspare le labbra in qualcosa di assimilabile ad una espressione di giubilo. Insomma, mi è sembrato di vederti ridere.
Con gli occhi ancora vaghi, si capisce che percepisci ancora tutto sfuocato, però dalle labbra abbiamo intuito tutti qualcosa di simile ad un sorriso.
E’ stato proprio un attimo, è decisamente presto. Però è incredibile l’effetto che fa. Sembra di sentirti dire “Ti percepisco!”.
Pensa, tutto questo cinema per una smorfia… Figurati quando dirai per la prima volta “papà”. -
L’anno del miracolo – 12 maggio
Salta fuori che dalla pesata settimanale hai messo su trecentocinquanta grammi. E pensare che mamma per colpa di quella dottoressa idiota si stava quasi preoccupando. Cresci. E cresci bene. Pian piano il ragnetto con le gambette scheletriche sta diventando più rotondo. Anche il tuo volto sembra essere più disteso, quasi a dire “Arrivo!”.
Ma puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, hai tutto quello che ti serve. Cresci, metti su la ciccia e rimani rotondo, che su questa terra di spigoli ce n’è tantissimi e c’è bisogno di qualcosa di morbido.
Cresci, noi ti aspettiamo. -
L’anno del miracolo – 11 maggio
Oggi, domenica, è accaduta una cosa importante. Ho deciso e detto all’allenatore che dall’anno prossimo non avrà più la mia totale disponibilità come è stato sinora. Se la vogliamo dire meglio, smetto di giocare. Sei troppo importante, sono troppo importanti tua sorella e tuo fratello, è troppo importante la mamma. E tuo padre è stanco. Un altro anno così, a correre a destra e sinistra mi toglierebbe troppe energie. Energie che invece sono per voi.
L’ho detto sotto voce stavolta (le altre due volte che ho annunciato il ritiro erano più che altro pause, interruzioni), ma questa volta credo sia definitivo. Ma l’ho detto piano.
Fa più rumore un albero che cade piuttosto di una foresta che cresce. -
L’anno del miracolo – 10 maggio
Stasera abbiamo rivisto “Il Re leone”, un cartone animato della Disney. Lo vedrai e ti piacerà. Se sarai abbastanza grande ed io ci sarò ancora lo capirai in un senso, se non ci sarò più allora lo capirai in un altro.
Dice che i tuoi genitori continuano a parlarti dalle stelle. Mio padre (tuo nonno) se n’è andato prestissimo, ed io lo cerco continuamente lassù, ma a Milano lo sai, le stelle non si vedono, perciò è complicato.
Se succederà a te, non cercarmi in cielo, cercami nel tuo cuore, io ho abitato lì dentro dal primo momento in cui mi hai guardato. E ti vorrò sempre bene, ovunque sarò. -
L’anno del miracolo – 09 maggio
Poco fa ho parlato per alcuni istanti con Gino, una persona che segue la squadra dove gioco che è diventato da poco nonno. Mi ha detto, parlando di sua nipote, una cosa bellissima: “Ogni volta che mi sorride, ingrasso di un chilo”.
E’ stupendo vedere l’effetto che voi cuccioli di uomo fate alla gente. Mi spingo anche a dirti questo: dai sempre una possibilità a tutti, anche a quelli che all’apparenza ti sembrano criminali, ma ricorda, non ti fidare mai di chi non sorride ai bambini.