Autore: Raoul Scarazzini

  • L’anno del Miracolo – 09 aprile

    L’anno del Miracolo – 09 aprile

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    Man mano che si sparge la voce che prenderemo un nuovo cane aumenta la gente che ci da dei pazzi. Ma non fate già abbastanza fatica? Manca solo il topo e la fattoria è completa. E così via.
    Di tutta risposta io e la mamma, come ti ho spiegato, tiriamo diritto. Anzi, ogni frase di quel genere che sentiamo ci spinge a proseguire con più forza. Ci invita quasi a fare noi la domanda a questi critici: ma tu, sai cosa ti stai perdendo?

  • L’anno del Miracolo – 08 aprile

    L’anno del Miracolo – 08 aprile

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    Ogni tanto dicono che sono fatalista. Io rispondo semplicemente che vivo con il corvo sulla spalla. Perché alla fine la vita ti mette sempre alla prova. Proprio oggi sono caduto dalla moto mentre andavo a lavorare. Ho il ginocchio che sembra una zampogna. E, fidati, poteva andare molto, molto peggio.
    Perché la vita è così, ti sembra di avere il controllo su tutto, poi basta un po’ di ghiaia e rischi di non vedere più il musino di tuo figlio.
    Fatti un favore, quel corvo nutrilo e, ogni tanto, accarezzalo. Ti farà sentire vivo.

  • L’anno del Miracolo – 07 aprile

    L’anno del Miracolo – 07 aprile

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    C’è questa canzone che gira in TV all’interno di uno spot. Si intitola “Have a nice day” ed ha un ritornello semplice che fa “ta-tara|ta-ta-tarà” e la cantano tutti in giro, casa nostra compresa. Fatto sta che stasera mentre ti portavo a letto ad un certo punto hai iniziato a picchiare le mani sulla mia testa e dire “Ta-ta-ta”. Mi son fermato, ho ascoltato bene e sì, stavi proprio cantando quella canzone.
    Raccontalo in giro: ad un anno, tu cantavi!

  • L’anno del Miracolo – 06 aprile

    L’anno del Miracolo – 06 aprile

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    Oggi ho capito che tutto quanto è animale per te è “Ba-ba”. Anche se ormai riesci quasi a dire il nome della nostra gatta (e ti lascio immaginare tu che pronunci il vero nome della gatta Isabella, ossia Isis) non importa, perché per te è tutto “Ba-ba”. Il cane che arriverà tra poco con noi? “Ba-ba”. Ma finché si tratta di animali tutto sommato simili, lo si può anche capire.
    Oggi però ti sei trovato di fronte ad un bellissimo cavallo, hai sorriso, hai alzato il tuo ditino ed hai detto “Ba-ba!”.
    Se lo dici tu…

  • L’anno del Miracolo – 05 aprile

    L’anno del Miracolo – 05 aprile

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    Ci sono tanti modi di credere, non ne esiste uno soltanto, non ci sarebbero le religioni altrimenti. Ci sono quelli che pregano dalla mattina alla sera e quelli che pregano nelle feste comandate. Ci sono quelli che hanno bisogno di andare dall’altra parte del mondo per trovare Dio, ci sono quelli che lo trovano andando a fare la spesa.
    Non so dove sceglierai di cercare, so solo che la ricerca sarà complicata. Oggi è il giorno di Pasqua. A te che in un giorno di Pasqua sei nato, auguro di non smettere mai di cercare, dovesse costarti tutta la vita.
    Alla fine non potrai che trovare qualcosa.

  • L’anno del Miracolo – 04 aprile

    L’anno del Miracolo – 04 aprile

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    La tua insistenza nel cercarmi faccio fatica ad accettarla. Tua sorella e tuo fratello oggi mi cercano, ma quell’ossessione con cui tu vieni verso me, quel modo in cui spalanchi le braccia quando mi vedi, il sorriso che fai quando ti chiamo… Non so. E’ vero che è passato tanto tempo da quando loro avevano meno di un anno come lo hai tu ora e magari mi sono dimenticato, ma se tu mi vedi, ti butti verso di me per venirmi in braccio e per me questa è una cosa inedita. Magari, lo ripeto, tua sorella e tuo fratello facevano lo stesso, ma questo non cambia la sostanza: ogni volta che succede mi tremano le gambe.

  • L’anno del Miracolo – 03 aprile

    L’anno del Miracolo – 03 aprile

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    Oggi è il compleanno di tuo fratello, Imagine, il bambino della pace. Rispetto all’anno zero che è stata tua sorella lui è stato la rivoluzione silente. Il bambino del va tutto bene, non è un problema, tranquillo ci sono qui io, ce la facciamo Pa’. Lo guardi e ti chiedi se è vero.
    Insieme a tua sorella è il dono più grande che hai ricevuto in questa vita. Hanno coltivato l’amore per te dal primo giorno. Ti curano, ti coccolano, ti fanno giocare, sono lì per te. Non dimenticarlo quando saranno grandi e magari avranno un po’ meno tempo. Loro c’erano.

  • La pesciada

    La pesciada

    Più di venti anni fa ero ancora meno di niente. Su quel campo sperduto su in val Rendena eravamo solo io, te e una palla ovale. E io che provavo sti calci che finivano fuori e tu che mi dicevi “però laùra, perché te ghe l’e la pesciada”.
    Poi ti sei ammalato, sei scappato via e allora ho cominciato a cercarti in ognuna di quelle “pesciade”. La palla a volte entrava, a volte usciva.
    Tu invece, dalla mia testa, non lo hai mai fatto.
    E ancora ti cerco. Quella stronza entra, esce, e io mi guardo intorno disperato e penso: dove sei? Perché cazzo mi hai lasciato qui così, dopo diciassette anni, a guardare se a bordo campo ci sei?
    Non ne vengo a capo. Anzi, non ne verrò mai a capo.
    Però oggi questa partita per cui mi fa male ogni singolo muscolo, ma in cui ogni singolo calcio è entrato la voglio dedicare ufficialmente, e pubblicamente, a te.
    Lo so che un giorno ci rivedremo, prima o dopo, da qualche parte.
    Preparati, perché sappi che te lo dirò: “Pà, te vist che pesciada?”.

  • L’anno del Miracolo – 02 aprile

    L’anno del Miracolo – 02 aprile

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    E’ iniziato aprile e tra meno di venti giorni questo viaggio sarà finito. Fino ad ora devo dire che è stato facile. Parlare di te è facile. Ogni momento offre ispirazione. Più difficile è stato scrivere, perché la vita va a trecento all’ora e prendere in mano una penna (già, perché ti sto scrivendo con una penna) a questa velocità è complicato. Ma non impossibile.
    Non credo esistano tante cose impossibili. Almeno misurando le cose con occhio sobrio. Spostare una montagna è impossibile, chiaro, ma che partita è? Non si può giocare. Per tutti gli altri aspetti, per tutti gli altri tuoi sogni, l’impossibile non deve esistere. Sii coraggioso.

  • L’anno del Miracolo – 01 aprile

    L’anno del Miracolo – 01 aprile

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    Cos’è la ricchezza? Voglio dire, cosa vuol dire esser ricchi? A sentire quello che ci racconta la nostra società essere ricchi vuol dire potersi comprare quello che si vuole. Ai programmi televisivi che regalano soldi chiedono ai concorrenti “Cosa farai con tutti questi soldi?”, più nel dettaglio: “Cosa ti comprerai?”.
    Perché è tutta una questione di limiti e compensazione. Ho bisogno di avere. Ma io credo che la vera ricchezza sia la consapevolezza di ciò che si ha. Non “quello che saresti se ti comprassi”, ma quello che sei con quello che hai.
    Non c’è ricchezza più grande: inseguire qualcosa per goderne oggi, non accumulare per non goderne mai. Tutto questo discorso complicato per dirti che, figliolo, ti auguro una vita ricca. Veramente ricca.