Amo Habendi, Habendi Crichit. Questa frase me la sono fatta scrivere da un prete africano che l’ha citata in una messa. Significa “quel che desideri, ti farà desiderare dell’altro ancora”. Si può leggere in tanti modi, ma l’accezione che gli do io è negativa. Sa un po’ di peccato originale. Non c’è limite al desiderio di avere. Se non starai attento a questa cosa, ti travolgerà.
Perché non si può avere tutto ed è male desiderarlo. Almeno materialmente. Pensa invece a cercare di avere tutto l’amore che puoi. Ribalta il pensiero. Pensi possa avere senso?
Autore: Raoul Scarazzini
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L’anno del miracolo – 26 luglio
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L’anno del miracolo – 25 luglio
Questa cosa dei pensieri quotidiani è incredibile. Inizialmente non ci pensavo, mi sono detto “sarà un buon modo per fargli [quindi farti] vedere e conoscere alcune cose della vita viste da me”. L’ho anche considerata una sorta di assicurazione. Ho detto “metti che mi succede qualcosa, almeno avrò lasciato scritte alcune cose di me”.
Ma non è solo questo.
Oggi come oggi sei un cosino che sta imparando a sorridere quando vede la mia faccia, eppure ti vedo come fossi mio figlio da tanto. Alla sera, al pomeriggio, quando ti scrivo penso “Cià che vado a parlare con mio figlio”. Ed il fatto che prima o poi tu mi leggerai, non so, ha qualcosa di magico. Stiamo parlando nel tempo. -
L’anno del miracolo – 24 luglio
Riguardo quanto ti scrivevo ieri sui punti di riferimento e sul seguire esempi virtuosi oggi pensavo di scriverti questo: non credere mai a chi ti dice che esistono tanti tipi di verità, oppure tanti tipi di bene.
Non è vero. E’ una balla inventata da quelli che la sera fanno fatica ad addormentarsi perché non sono a posto con la loro coscienza.
Esiste un solo bene, è quello che ti dice il tuo cuore, e se lo ascolti la sua voce sarà chiarissima.
Esiste una sola verità, ed è il contrario della bugia che stai dicendo per farla franca.
Se sei nel dubbio, ascolta il cuore, non sbaglierai mai nei confronti di te stesso. E solo tu sarai il tuo giudice. -
L’anno del miracolo – 23 luglio
Non so se diventerò il tuo punto di riferimento. Mio padre, per me, lo era, ma non è detto io lo sarò per te. E’ una cosa che nasce naturale, ti trovi in alcune situazioni e dici “Lui cosa farebbe?”. E’ per quello che c’è tanta somiglianza, non solo nell’estetica, tra genitori e figli. Perché la domanda di cui sopra, e soprattutto la sua risposta, ti cambia e determina l’uomo che sei e sarai.
E’ importante seguire esempi virtuosi, ma non scontato. Seguire chi non paga le tasse e ti dice “è così che si fa” o seguire chi ti dice “saltiamo la scuola, che ci frega” è semplice e sembra non far male a nessuno, per questo mi auguro che, fosse anche per fare l’opposto, tu proverai a domandarti “Lui cosa farebbe?”. -
L’anno del Miracolo finalmente si può toccare (e comprare)
Quando il corriere citofona e facendo il suo lavoro consegna un pacco non sa mica che dentro lì ci sono due anni di lavoro, ci mancherebbe. Allora lo saluti e con un poco di solennità porti le scatole in casa, le apri e vedi per la prima volta il libro.
Finalmente ci siamo! Dopo tre mesi di puntate pubblicate quotidianamente sul blog da oggi è possibile acquistare “L’anno del Miracolo” in versione cartacea su tutti i più diffusi canali di vendita (sotto l’elenco).
Il libro in sé è elegantemente bello. Il lavoro grafico fatto da Elisa Zampaglione è magico: oltre alla copertina candida nel suo bianco e nella sua semplicità, la struttura interna è leggibile, chiara e rilassante.
Cos’altro rimane da dire? In questa pagina facebook è possibile mettere mi piace ed inserire commenti e recensioni, magari iscrivendosi in modo da non perdere le pubblicazioni quotidiane, la segnalazione di eventi (ce ne saranno) e tutto quanto correlato a questo progetto.
Infine quindi ecco come acquistare il libro:
Presso il sito dell’editore:
Oppure su tutti i maggiori book shop online:
E’ possibile poi richiedere una copia firmata dall’autore scrivendo a rasca@pensavodiavercapito.org.
A breve sarà disponibile anche l’edizione ebook.
Il viaggio è iniziato!
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L’anno del miracolo – 22 luglio
Stasera festa di compleanno di tua cugina. Sette anni di splendore festeggiati in mezzo a tantissima gente e tantissime coppie. Sposate, non sposate, quasi sposate. Ho pensato che alla fine, solo se credi veramente in un rapporto questo resiste a tutto. Vale per tutti i tipi di rapporto, ma per il matrimonio di più. Mi sono domandato come sia possibile che ad un certo punto la gente che si è promessa fedeltà e amore eterno finisca per lasciarsi.
Ho tirato una conclusione, ed è il pensiero che ti lascio per oggi: se la persona che hai scelto come compagna di vita ad un certo punto ti sembra non sia più quella giusta o hai detto una bugia prima, o la stai dicendo ora. -
L’anno del miracolo – 21 luglio
Tutte le cose vere e buone della tua vita dovrai ottenerle con la fatica. E’ una regola un poco spietata, ma è verissima. La fatica, come ti ho già scritto, nobilita.
I traguardi, grandi o piccoli che siano, passano solo attraverso la fatica. E’ per quello che si dice “raggiungere” un obiettivo. Quel verbo implica muoversi, schiodarsi da dove si è e FARE qualcosa.
Non potrai prescindere da questo se vorrai una vita piena e, soprattutto, felice. Per riposarsi ci sarà tempo da morti. -
L’anno del miracolo – 20 luglio
Tre mesi. Hai già tre mesi. Sembra ieri che venivi al mondo con il tuo carico di sconvolgimenti ed invece sono già passati tre mesi. A ripensarci di cose ne sono successe, e tu, inconsapevolmente, ne sei stato testimone. A volte silente, il più delle volte facendo casino, una cosa che ti viene veramente facile.
Sei un torello. Pesi abbondantemente il doppio rispetto a quando sei nato. Paffuto, senza collo. Se vai avanti così diventerai grande come me in pochissimo. Ed io non vedo l’ora. -
L’anno del miracolo – 19 luglio
Non faccio in tempo ad allontanarmi da casa mia (casa nostra) che subito, in meno di un giorno, mi viene voglia di tornare. Chiamarla nostalgia non sarebbe corretto. Non è che mi “manca” casa nostra, è che essendo il centro, il fulcro dei nostri affetti ne ho bisogno in continuazione. Chiamalo Karma. Non so se sarai un viaggiatore o una persona sedentaria. Io ti auguro prima di tutto una mente viaggiatrice. Con questa viaggiare fisicamente sarà un dettaglio. Resta inteso che finché sarò vivo, viaggiatore o no, una casa a cui tornare tu la troverai sempre.
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L’anno del miracolo – 18 luglio
I francesi sono fantastici. Dove siamo stati ne abbiamo visti parecchi. Immaginali come degli italiani che parlano una lingua diversa. Ci sono tante differenze, ma sono tutte estremamente sottili. Scommetto che chiunque farebbe fatica, senza sentire parlare, a distinguere un francese comune da un italiano comune. Troppo sottili, queste differenze. Come questa: le donne francesi quando mi vedono con te in braccio reagiscono tutte ritraendosi, spalancando gli occhi e mettendo le labbra in modo che formino una “O”. Dopodiché esclamano, come stessero soffrendo, “Oh, mon petit!”.