Autore: Raoul Scarazzini

  • L’anno del Miracolo – 23 ottobre

    L’anno del Miracolo – 23 ottobre

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    Non c’è un modo differente di dirlo: tua sorella ti adora. Letteralmente. Ogni volta che ti rivede tornata da scuola o comunque dopo che non ti ha visto per un po’ la sua prima frase è sempre “Amoooooooore mio” (metti quante più o puoi). E’ premurosa e molto paziente, e devi ritenerti fortunato perché si vede che prova vero amore nei tuoi confronti.
    Tu questa cosa sembri proprio capirla. Proprio ora ti sta sedendo di fronte, chiamandoti. Tu allunghi le braccia verso di lei, per farti prendere in braccio. Lei non si trattiene. Ti prende sempre. Finirai per crescere viziato, ma gonfio d’amore.

  • L’anno del Miracolo – 22 ottobre

    L’anno del Miracolo – 22 ottobre

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    Oggi mentre tornavamo a casa ho detto alla mamma “Aspetta, mi manca un figlio” e lei “E’ dalla nonna, arriva dopo”. Insomma, sto imparando a contare i membri del branco. Ci siamo tutti? Il mio branco. L’ho sempre sognato così, forse è per quello che il mio animale preferito è sempre stato il lupo. Il lupo è un animale da branco, il lupo è un animale paterno, il lupo protegge i membri del branco e va a caccia per sfamarli. Il lupo infine, per non sentirsi solo, ulula alla luna.
    E tu sei lì. Un lupacchiotto che sta crescendo e che sta imparando a tirare su la testina per dire “Auuuuuu”.

  • L’anno del Miracolo – 21 ottobre

    L’anno del Miracolo – 21 ottobre

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    Hai scoperto i tuoi piedi e non li molli più. Se ti si mette sul fasciatoio, nel letto o semplicemente per terra la prima cosa che fai è prenderti i piedi in mano. Come ti ho scritto acquisisci più consapevolezza. Guardi con più interesse, tocchi e assaggi con più gusto, insomma… Vivi.
    Ormai la tua posizione è quella seduta, mentre usi i tuoi giochi o semplicemente ti guardi in giro (con i piedini in mano). Io ti guardo e penso che una giornata al tuo posto la farei volentieri. L’affetto di tutti, i ritmi che decidi tu, ogni cosa una scoperta.
    Sì, bisognerebbe essere bambini ogni tanto.

  • L’anno del Miracolo – 20 ottobre

    L’anno del Miracolo – 20 ottobre

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    So che sembra una frase fatta, eppure sembra ieri. Invece sono già passati sei mesi. Quante cose sono cambiate da allora. Oggi compi mezzo anno! E’ strano, mi sembra di essere cambiato tantissimo rispetto a sei mesi fa. Eppure avrei dovuto essere abituato… Sei il terzo. Invece no. Il cambiamento lo sentivo, lo avvertivo, lo volevo. E sei arrivato tu. A sistemare le priorità, a ricordarmi che le mani servono per carezzare e non solo per battere i tasti di un computer.
    Le notti insonni? Ascolta me, riposeremo da morti.

  • L’anno del Miracolo – 19 ottobre

    L’anno del Miracolo – 19 ottobre

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    La donna che avrai di fianco definirà e dirà agli altri che tipo di uomo sei. Una donna è lo specchio del suo uomo. Facci caso quando vedrai un uomo triste, tendenzialmente o la donna è triste a sua volta, oppure la donna non c’è.
    Te l’ho già scritto, il cuore è uno solo. Non si può dividere in mille cose, mille interessi, per quello c’è il cervello. Ciò che ti fa muovere è il cuore. Ed io spero tu lo darai ad una donna che ti renda migliore.
    E’ il miglior complimento che una donna può sentirsi dire: tu mi fai venire voglia di essere un uomo migliore.

  • L’anno del Miracolo – 18 ottobre

    L’anno del Miracolo – 18 ottobre

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    Sarò strano, ma nella mia vita l’anniversario per eccellenza è quello che cade oggi. Ossia il giorno in cui io e tua madre abbiamo iniziato ad essere noi. Da quando poi tu hai occupato la data dell’anniversario di matrimonio (sì, sei stato da subito invadente) questa data ha acquisito importanza se possibile ancora maggiore. Quest’anno ne abbiamo celebrati ventuno. Siamo stati tutti al mare, visto che era sabato, e tu lo hai guardato con aria perplessa. Mi ero messo d’accordo con il nostro amico del ristorante. Fammi trovare 21 rose rosse sul tavolo. Da casa ho portato 21 etichette, da attaccare su ciascuna rosa. Una etichetta, un evento importante. Vuoi sapere che c’era scritto in quella di quest’anno? Il tuo nome.

  • L’anno del Miracolo – 17 ottobre

    L’anno del Miracolo – 17 ottobre

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    Quando da grande rileggerai (spero) queste pagine, vorrei provassi a domandarti una cosa: che voglia aveva mio padre di mettersi a scrivere ogni giorno qualcosa su di me? In effetti ti ho già spiegato come tu sei una fonte inesauribile di aneddoti, il punto però è capire perché investo questo tempo su di te. Ed è perché lo voglio. E’ una cosa che faccio in assoluta libertà, come ho cercato di fare per tutte le cose della mia vita.
    Troverai gente che ti dirà “devi investire tempo su questo”, “devi fare quello”, “devi”, “devi”. Molte volte magari sarò io stesso a dirtelo. Il punto centrale del discorso è però che la vita è una ed è tua. Tu non devi nulla di più di quello che ti dice il tuo cuore. Per questo spero, prego e credo che il tuo cuore sarà immenso.

  • L’anno del Miracolo – 16 ottobre

    L’anno del Miracolo – 16 ottobre

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    Parere assolutamente personale: fare i figli tardi, ed intendo dopo i quarant’anni, è come tornare dalle ferie a mezzanotte della domenica, quando poi il lunedì devi andare a lavorare. Tutte le persone che ho conosciuto e che hanno fatto tardi i figli mi hanno dato l’impressione di aver ragionato godendosi la vita il più possibile e poi hanno detto “stop!”, da adesso scompariamo, perché dobbiamo fare i genitori.
    Come se fare il padre o la madre escludesse il poter rimanere quello che sei, il continuare a vivere le tue passioni. Come si può aver paura? C’è una vita da vivere assieme.

  • L’anno del Miracolo – 15 ottobre

    L’anno del Miracolo – 15 ottobre

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    Certi giorni mi manca il fiato. Stanotte si è dormito poco ed il risultato è un accumulo di nervoso che ti fa pensare male di tutti, ti fa credere che tutto ti sia contro. Non è così. Sei solo tu che non hai fiato. Il fiato è una cosa che si allena. Se ti alleni, hai fiato. Se le energie non sono abbastanza il fiato ti manca.
    Non pensare mai che sia il mondo ad accanirsi contro te. E’ una cazzata. Il mondo va per conto suo, tu prendi fiato se ti manca. Un bel respiro e continua a pedalare.

  • L’anno del Miracolo – 14 ottobre

    L’anno del Miracolo – 14 ottobre

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    In questo ultimo periodo ho avvertito in maniera ingombrante la mancanza di un cane. Da quando non c’è più Luna è vero che la mattina e la sera c’è più tempo, però nel mio bioritmo manca qualcosa. Il momento in cui “pascolavo” il cane era un momento di raccoglimento, un attimo per pensare. Il patto dice che io, tua sorella e tuo fratello scegliamo la razza e il nome, mamma il quando. Tu purtroppo non hai ancora voce in capitolo, però sono convinto che se potessi diresti anche tu che una famiglia come la nostra, senza cane, non è completa.
    Se conosco bene la mamma comunque, a breve avrai un nuovo compagno a quattro zampe.