Per chi ha visto “Memento” il titolo di questo post dice un sacco di cose. Per tutti gli altri, dice poco e niente. “Ricordati di Sammy Jenkins”. Chi era costui?
Guarda caso, la risposta a questa domanda non è influente ai fini del ragionamento. Il fatto è che ognuno di noi dovrebbe avere tatuato da qualche parte “Remember Sammy Jenkins”. Perché? Eh…
Il tizio del film ce l’ha tatuato sulla mano. Perché? Beh il bel ragazzo ha un piccolo problema, come il pesciolino Dory di “Alla ricerca di Nemo” soffre di perdita di memoria a breve termine. In poche parole, in seguito ad un incidente, a brevi intervalli di tempo regolari si dimentica di quello che ha fatto e deve ripartire dal primo momento che si ricorda, l’incidente appunto. Avendo trattato nella sua vita precedente, quando faceva l’assicuratore, un caso simile in cui un uomo, Sammy Jenkins, aveva lo stesso problema, decide di tatuarsi sulla mano “Ricordati Sammy Jenkins”, in modo da avere dopo ogni blackout un punto di partenza per non essere completamente perduto.
Ora, a prescindere dal film (che consiglio, è di Nolan, una garanzia)… Dove voglio andare a parare?
L’altra sera parlavo con una persona a me cara e si è finito per concludere che andiamo sempre tutti a 300 all’ora e finiamo in questi turbini di spostamenti/lavoro/sopravvivenza che ci fanno perdere di vista un po’ tutto. Certe volte all’inizio ti prefiggi un obiettivo, ti spacchi in quattro, ti affatichi, ti affanni, continui a correre come un matto e quando arrivi alla fine ti domandi “Ma cos’è che alla fine dovevo fare?”.
Ecco, è lì che subentra Sammy Jenkins.
Perché se non hai scritto da qualche parte qual’è il tuo scopo, il tuo obiettivo, ti perdi.
Figurati poi se sei nel macello quotidiano: guadagna soldi per vivere, no, adesso non puoi ancora vivere perché devi guadagnare soldi per vivere, allora sotto a guadagnare nuovi soldi per vivere, ma intanto non vivi.
Non ne trovo il senso.
Quindi da qualche parte, che sia un quadro, un tatuaggio, una foto di fianco allo specchio, gli occhi di tuo figlio, quello che vuoi, trova qualcosa per ricordarti che la lancetta fa tic tac.
Ricordati Sammy Jenkins.