Anche i sassi conoscono il famosissimo detto che se la montagna non va da Maometto, allora Maometto va alla montagna. E noi sulla montagna ci siamo stati.
Cosa c’era sulla cima della montagna ? Una mezzaluna ? No. Una croce. Cristiana.
Quella della foto si chiama “Gamba rossa” o cima Durmont, è una bassa cima (circa 1800 metri) che si affaccia su tre valli, la più bella fra queste è la val Rendena. Si arriva in macchina al passo Durmont, che è appena sotto, e da lì si inizia a camminare.
La camminata dura poco più di un’ora se si ha un buon passo, se invece non si ha un buon passo o come nel nostro caso si hanno davanti un metro e mezzo di neve, bisogna armarsi di pazienza, sacrificio e, soprattutto, ciaspole (che si possono noleggiare al rifugio) e tentare la scalata.
Ce la si fa, si fa fatica, ma ce la si fa. Un’ora e trequarti con l’andatura da pensionati ed arrivati in cima trovi una maestosa croce che si affaccia sulle tre vallate.
Ne vale la pena. Anche perché ti si allarga la mente nell’immensità, a sud vedi le due montagne che inquadrano il lago d’Idro che però non si vede tanta è la nebbia che l’umidità fa salire. Pare una cascata che si rovescia di sotto. E il pensiero vaga. Al punto che quasi non ti accorgi delle quattro persone, sconosciuti, che prima di te sono arrivate in cima. Due italiani e due tedeschi. Anzi, due tedeschi e mezzo, visto che ad offrirci la birra è stato un italiano che ha quasi sessant’anni, nato in Val Rendena, che però ha passato vent’anni della sua vita in Germania.
E si guardava intorno ripetendo “Devi andare via per capire quante cose belle ci sono a casa tua…“. E com’è vero. Ti giri a nord e vedi il Carè Alto, pensando a quanta neve ci sarà lì, poi intravedi Pinzolo e tutto pare tranquillo, pacifico.
Ma il pensiero nefasto è dietro l’angolo. “Finiranno per portarci via queste cose…” ed uno si chiede cosa, poi guarda che il signore sta indicando la croce e continua “…ed al posto ci metteranno delle mezzelune“. Poi si fa il silenzio, vuoi perché pensi… Vogliono togliere le croci dalle classi perché sovrastano ed offendono la sensibilità, poi guardi in cima alla metà delle nostre cime e vedi che sono costellate da croci alte e ben visibili che si stagliano contro il cielo.
Il ragionamento non fa una grinza.
Eppure questa croce è tanto bella. Anche esteticamente fa la sua figura, e non dimentichiamo l’aspetto architettonico, vuoi immaginare cosa può essere sostituire la croce con una mezzaluna ? Come fai a farla stare su ? Farcela ce la fai, ma devi fare prima la fatica di arrivare sopra la cima, caricarti in spalla la tua mezzaluna, sradicare la croce e piantare, se ci riesci il nuovo simbolo.
Quindi sospiri, mangi un panino con lo Speck e scatti qualche foto, ringrazi il signore per la birra e ti appresti a scendere sperando che non ti si spacchino le ciaspole (perché è una cosa che può succedere !) ed imprechi se ti si spaccano (perché è successo).
Poi però, ti giri mentre stai scendendo, guardi quella croce, la saluti e pensi se è davvero una questione di croci.
Io dico di no.