Com’era da pronostico la notte è stata un disastro. Ricordo questo: io che mi sveglio con te davanti che strilli e la mamma che mi intima “Tienilo! Devo andare in bagno!”. Ti ho tenuto, ma se qualcuno mi avesse chiesto come mi chiamavo avrei risposto “Giuseppe Garibaldi”. La mamma è quindi tornata, io ho farfugliato qualcosa, poi si è fatto tutto buio di nuovo.
Stamattina, non chiedermi come, ho scoperto che quel “qualcosa” che avevo farfugliato era qualcosa per cui ora ho dovuto chiedere scusa.
L’ho fatto. A prescindere. Una scusa nei confronti della tua donna non sarà mai di troppo. Ricordalo.