Casa vuota, l’una di notte. Sto dormendo da un po’ quando vengo svegliato di soprassalto da un rumore proveniente dall’armadio.
BUM! BUM! Fa così.
Mi sollevo, accendo la luce.
BUM! BUM! Ancora.
Mi faccio coraggio ed apro l’armadio. La porta scorre e spunta una testa. Di gatto. Della gatta Isabella, per la precisione. Come sia finita lì nessuno lo saprà mai.
La guardo, mi guarda.
Miao, mi dice, e sbadigliando si mette sul suo cuscino. Io, invece, non chiuderò più occhio.