Il raschiamento del barile è iniziato da poco, con la battaglia delle cifre. Verrebbe voglia di star zitti e di passare oltre, ma il modo in cui tutta l’opinione pubblica si sta dividendo su questa vicenda del Family day ha del grottesco e, come sempre in Italia, ha assunto toni da stadio.
Ho scoperto, incredibilmente, che esiste addirittura un pdf del decreto della discordia, il decreto Cirinnà, che possono leggere tutti. Chi quindi è stufo di farsi spiegare da qualcun altro cosa dice lo può controllare di persona.
Io l’ho fatto. Son 16 pagine, ho sprecato tempo in modi peggiori. Sarebbe bello tutti (di qualsiasi “curva” siano) lo facessero e tutti prendessero atto del fatto che oltre a parlare di diritti parla anche di doveri.
Sarebbe bello che chi contesta questi diritti capisse che non si può vincere. Non so se chiamarla battaglia per il progresso, ma bisogna essere realisti: il mondo ha già virato in questa direzione ed è ottuso far finta che ciò non sia avvenuto.
Ma più di tutto, sarebbe bello chiedersi, leggendo questo decreto: di cosa ho paura?
E’ facile mostrare una coppia di omosessuali al Gay Pride vestiti con piume di struzzo e dire “faresti adottare un bambino a questi due?” per creare polemica. E’ altrettanto facile prendere come esempi di rettitudine morale personaggi con mille mogli e mille figli da donne diverse e dire “ma vi rendete conto che siete ridicoli?“.
In mezzo a questi due estremi però c’è un mare di gente normale che vuole vivere la propria vita in pace, al meglio, nel rispetto degli altri.
- Ho paura che chiamare un’unione civile “matrimonio” destituisca il concetto di matrimonio cattolico?
- Ho paura che dare il diritto di adozione ad una coppia omosessuale (la quale implicitamente dovrà rispettare i requisiti richiesti alle coppie che adottano, requisiti il cui scopo è la tutela del bambino adottato) sminuirà il valore della mia paternità?
- Ho paura che la mia fede vacilli se intorno qualcuno la sminuisce continuando a citare preti pedofili, mariti adulteri e ottusità?
Se Gesù è il prossimo, ed il prossimo è diverso da quello che ci aspettiamo, credo sia necessario tornare a fidarsi.
“Perché avete paura, uomini di poca fede?“