Il rischio della tolleranza selettiva

Illustrazione di Lucille Clerk

Illustrazione di Lucille Clerk

Domanda: sei tollerante?
Risposta: sì.

Domanda: senza riserve?
Risposta: sì.

Domanda: sei contro la violenza e l’estremismo?
Risposta: sì, nella maniera più assoluta.

Pensa bene a queste risposte…

  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che il matrimonio è un diritto di tutti, indipendentemente dal sesso dei due sposi.
  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che il matrimonio è sacro, e non ha senso paragonarlo all’unione di persone dello stesso sesso.
  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che la maternità è un diritto, indipendentemente dallo status sociale di chi vuole diventare genitore.
  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre.
  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che l’aborto è un diritto della madre e che solo la madre deve essere giudice.
  • La prossima volta che sentirai qualcuno affermare pacificamente che la vita è sacra e che l’aborto è sbagliato.
  • La prossima volta che il tuo collega si comporterà ancora nel modo in cui tu non ritieni giusto e per questo pensi dovrà essere punito, magari da te.
  • La prossima volta che, che ne so, vedrai qualcuno sbadigliare di fronte a te e ne proverai disprezzo.

In tutti questi casi, la tolleranza dovrà avere la meglio.
Sempre e comunque.
La violenza, di qualsiasi forma (perché lo sai che non solo i fucili sono violenza, ma anche le invettive sui social network, gli insulti, le urla, la non disponibilità al dialogo), non dovrà mai essere parte di te. Ricordati che hai marciato affermando che siamo tutti Charlie e che ognuno è LIBERO di esprimersi come crede.

Ultima domanda: siamo tutti Charlie?
Risposta: io, personalmente, no. Ma ritengo che chiunque sia libero di esserlo.

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